Per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996, il requisito minimo per accedere alla pensione di vecchiaia è di 20 anni di contributi. Questa soglia è inderogabile, il che significa che anche una settimana di contributi mancanti impedisce il diritto alla pensione. Solo chi soddisfa determinate condizioni, come avere 15 anni di contributi al 31 dicembre 1992, può accedere alle deroghe Amato, permettendo il pensionamento con soli 15 anni di contributi.
Chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 deve anch’esso raggiungere 20 anni di contributi per andare in pensione a 67 anni. Tuttavia, ha accesso a un “paracadute” che consente di evitare la perdita dei contributi versati. Grazie all’opzione contributiva della pensione di vecchiaia, è possibile posticipare il diritto alla pensione fino ai 71 anni, quando bastano solo 5 anni di contributi per assicurarsi un’assegno pensionistico.
Per i lavoratori con almeno un contributo versato prima del 1996, esiste una soluzione per accedere a opzioni pensionistiche più flessibili. Questo meccanismo, noto come computo della Gestione Separata, consente di riunire i contributi maturati in diverse gestioni. I requisiti per usufruire di questa opzione includono:
Nonostante la pensione possa risultare penalizzata da regole di calcolo più severe, questo sistema consente di accedere alle opzioni pensionistiche riservate ai contributivi puri.
Le riforme del 1996 hanno cambiato il panorama pensionistico italiano. È fondamentale per i lavoratori, sia quelli che hanno iniziato a lavorare prima che dopo il 1996, comprendere le regole attuali e le opportunità disponibili. Chi si prepara al pensionamento deve informarsi sui propri diritti e sulle eventuali deroghe per evitare perdite significative di contributi e opportunità pensionistiche.