Secondo un’indagine di Skuola.net, il 75% degli studenti che hanno sostenuto la maturità nel 2023 ha ammesso di aver utilizzato strumenti AI per preparare gli esami. Un ulteriore sondaggio di Tgm Research per Noplagio.it ha rilevato che il 18% degli studenti tra i 16 e i 18 anni usa l’AI durante i compiti in classe, mentre il 13% consegna elaborati interamente generati da assistenti virtuali. L’aumento di questi comportamenti ha portato le università a rafforzare le misure di controllo.
Per arginare il fenomeno, le università italiane stanno adottando strategie mirate. L’Università di Padova sta implementando un nuovo server anti-plagio, più avanzato di quello utilizzato fino al 2023, per analizzare le tesi di laurea. L’Università Ca’ Foscari di Venezia ha introdotto il divieto di consegna di tesine casalinghe, a meno che non siano accompagnate da un esame orale. Anche l’Università di Verona ha scelto di integrare un software capace di individuare parti di testo generate artificialmente.
Alcune regioni italiane si sono mosse in anticipo: il Friuli-Venezia Giulia ha adottato linee guida per l’uso dell’AI nelle scuole, seguito dalla Lombardia. Tuttavia, la lotta contro l’uso improprio dell’AI si presenta come una sfida complessa, in continua evoluzione.
Non tutti, però, vedono l’intelligenza artificiale come una minaccia. Alcuni atenei stanno cercando di integrare l’AI nella didattica, anziché contrastarla. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha promosso l’uso di 15 assistenti virtuali per supportare gli insegnanti nella correzione degli esercizi e nella creazione di contenuti personalizzati.
L’Università di Padova ha adottato Lucrez-IA, un’app utilizzata da oltre 6.000 studenti, docenti e amministrativi per preparare esami e ottenere spiegazioni dettagliate. Inoltre, l’ateneo utilizza Claude, un software impiegato nella gestione amministrativa. Questa prospettiva suggerisce che, piuttosto che vietare completamente l’uso dell’AI, alcune istituzioni stiano cercando un equilibrio tra innovazione tecnologica e integrità accademica.