Riconoscere formalmente – tra i ruoli chiave della scuola autonoma – le “figure di supporto al piano dell’offerta formativa, come i collaboratori del dirigente scolastico, i responsabili di plesso e i responsabili di progetto” significa squarciare il velo dell’indifferenza che in oltre 20 anni di autonomia scolastica ha segnato il destino professionale di decine di migliaia di docenti impegnati anche nel funzionamento organizzativo e didattico delle scuole.
Per queste figure che assumono “ruoli fondamentali per la gestione quotidiana delle scuole” il Ministro prevede il riconoscimento del loro “contributo professionale con incentivi mirati, da definire nell’ambito del rinnovo contrattuale” ed – quale punto di arrivo – auspichiamo una vera progressione di carriera non confinata alla sola anzianità di servizio.
Con l’Atto di indirizzo il Ministro induce alla riflessione sulla complessità della scuola moderna, valorizza l’importante contributo professionale che offrono le figure di sistema previste nelle e da fonti giuridiche, riconosce la necessità della contrattualizzazione formale di coloro che assumono l’onore e l’onere di impegnarsi oltre gli obblighi contrattuali per la loro comunità.
In questa prospettiva, si rende finalmente merito al lavoro di docenti giovani e meno giovani che vogliono emergere sia nella didattica che nelle attività aggiuntive, seguendo anche percorsi di formazione specifica, guardando alla QUANTITA’ e alla QUALITA’ del lavoro e rendendo la scuola più dinamica, attrattiva e aperta alle opportunità per tutti i suoi protagonisti.
Coerentemente con quanto previsto nel Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale del marzo 2021 punto 3 sottoscritto da CGIL, CISL e UIL nel quale si legge di “dare un giusto riconoscimento a chi con MERITO lavora quotidianamente al servizio dello Stato e nelle sue articolazioni” ponendo l’attenzione alla “VALORIZZAZIONE delle specifiche professionalità non dirigenziali dotate di competenze e conoscenze specialistiche, nonché in grado di assumere specifiche responsabilità organizzative e professionali”. In altre parole si comincia a dare seguito all’art. 21 comma 16 della Legge 59/1997!!
Come sosteniamo da sempre “la scuola dei prossimi decenni non può restare con una struttura della governance pensata nel passato, che non può essere considerata più adatta nel presente e meno che mai confermata nel futuro. Pensare una nuova articolazione contrattuale per la funzione docente e riconoscere la possibilità di una carriera differenziata sono obiettivi che contribuiscono a completare il percorso dell’autonomia scolastica così come disegnata all’art. 5 del d.P.R. 275/1999”.
Finalmente – sindacati permettendo – si uscirà dalla scuola professionalmente statica, ideologizzata ed appiattita e si entra nella scuola REALE, riconoscendo e tutelando TUTTE le forme di lavoro e quanti sono impegnati nel campo dell’insegnamento e, a diverso titolo, in quello del funzionamento organizzativo e gestionale incluso il gravoso problema della sicurezza, del funzionamento didattico, della continuità e l’orientamento, dell’accoglienza e inclusione, dell’innovazione tecnologica e digitale.
Rosolino Cicero, Presidente Ancodis