Il tempo determinato è la forma contrattuale che continua a proliferare, mentre le trasformazioni a tempo indeterminato sono diminuite del 6% nei primi sei mesi del 2024, con sole 380.000 conversioni. Anche i contratti di lavoro incentivati calano del 3%, riducendo le tutele per i lavoratori.
Inoltre, gli esoneri contributivi previsti dal Decreto Coesione hanno subito un forte calo: -54% per i giovani e -18% per le donne rispetto al 2023. Solo l’agevolazione della Decontribuzione Sud registra un aumento (+5%), confermandosi una delle poche misure efficaci.
Le assunzioni in somministrazione sono crollate nei primi sei mesi del 2024:
Anche il lavoro occasionale è in crescita: a giugno 2024, i lavoratori con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) sono aumentati del 14%, con una retribuzione media mensile lorda di soli 247 euro.
Il precariato si conferma una delle piaghe più preoccupanti del mercato del lavoro in Italia. Nonostante i numeri allarmanti, l’azione del Governo appare indirizzata altrove, con priorità come i progetti infrastrutturali e i bonus natalizi, piuttosto che una reale riforma del mercato del lavoro. Serve una soluzione concreta e duratura per risolvere questa crisi occupazionale che lascia milioni di lavoratori nell’incertezza.
Lavoro precario in Italia: una priorità su cui agire immediatamente, affinché il Paese non resti intrappolato in un circolo vizioso di instabilità e mancanza di prospettive.