Lavoro precario in Italia nel 2024: 3 milioni di precari e poche tutele, allarme crescente

Aumento del lavoro precario in Italia: 3 milioni di lavoratori con contratti a tempo determinato e poche tutele. Governo assente, priorità economiche inadeguate.

lavoro precario
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Gli ultimi dati sul lavoro precario in Italia preoccupano profondamente. Le rilevazioni aggiornate a agosto 2024, fornite da INPS e ISTAT, mostrano un aumento significativo dei lavoratori precari, che sfiorano quota 3 milioni. Rispetto all’anno precedente, si registra un aumento netto, mentre le trasformazioni dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato calano. Il Governo, però, sembra ignorare questa emergenza occupazionale che, silenziosamente, mina la stabilità economica di molti lavoratori.

Aumentano i lavoratori precari in Italia nel 2024

Il lavoro precario in Italia è diventato un problema grave, confermato dalle rilevazioni periodiche dell’Istat e dell’Osservatorio sul Precariato dell’INPS. Ad agosto 2024, il numero dei precari ha raggiunto i 2,8 milioni, con 747.509 lavoratori assunti con contratti precari a giugno 2024. Complessivamente, le assunzioni nei primi sei mesi del 2024 sono state 4.294.000, in calo dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

I dati specifici rivelano:

  • +0,9% nei contratti a tempo determinato
  • +0,5% nei contratti stagionali
  • +5,6% nei contratti a chiamata o intermittente
  • -11,2% nelle assunzioni in apprendistato
  • -5,3% nei contratti a tempo indeterminato
  • -4,2% nei contratti in somministrazione

Solo le tipologie di contratto più precarie registrano una crescita, favorendo i datori di lavoro ma penalizzando i lavoratori con scarse prospettive di crescita e stabilità.

Contratti a tempo determinato e diminuzione delle tutele

Il tempo determinato è la forma contrattuale che continua a proliferare, mentre le trasformazioni a tempo indeterminato sono diminuite del 6% nei primi sei mesi del 2024, con sole 380.000 conversioni. Anche i contratti di lavoro incentivati calano del 3%, riducendo le tutele per i lavoratori.

Inoltre, gli esoneri contributivi previsti dal Decreto Coesione hanno subito un forte calo: -54% per i giovani e -18% per le donne rispetto al 2023. Solo l’agevolazione della Decontribuzione Sud registra un aumento (+5%), confermandosi una delle poche misure efficaci.

Calano le assunzioni in somministrazione e cresce il lavoro occasionale

Le assunzioni in somministrazione sono crollate nei primi sei mesi del 2024:

  • -16% per i contratti a tempo indeterminato
  • -4% per i contratti a termine

Anche il lavoro occasionale è in crescita: a giugno 2024, i lavoratori con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) sono aumentati del 14%, con una retribuzione media mensile lorda di soli 247 euro.

Il Governo ignora l’emergenza del lavoro precario

Il precariato si conferma una delle piaghe più preoccupanti del mercato del lavoro in Italia. Nonostante i numeri allarmanti, l’azione del Governo appare indirizzata altrove, con priorità come i progetti infrastrutturali e i bonus natalizi, piuttosto che una reale riforma del mercato del lavoro. Serve una soluzione concreta e duratura per risolvere questa crisi occupazionale che lascia milioni di lavoratori nell’incertezza.

Lavoro precario in Italia: una priorità su cui agire immediatamente, affinché il Paese non resti intrappolato in un circolo vizioso di instabilità e mancanza di prospettive.

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