Sarà possibile usufruire di un periodo continuativo di lavoro agile nei momenti di sospensione didattica e ottenere deroghe in caso di comprovati problemi di salute. Inoltre, il testo definisce la fascia di reperibilità in base all’orario di funzionamento della scuola e prevede modalità di recesso con preavvisi di 30 o 90 giorni, a seconda della condizione del lavoratore.
Nonostante alcune migliorie rispetto alla prima proposta, il testo non soddisfa pienamente le richieste avanzate dalla FLC CGIL. La principale criticità riguarda l’esclusione dei dirigenti scolastici in anno di prova, una decisione considerata ingiustificata dal momento che il CCNL non impone restrizioni al lavoro agile per questa categoria.
Inoltre, la limitazione a cinque giornate mensili viene giudicata insufficiente: il sindacato aveva proposto di raddoppiare il numero consentito, prevedendo almeno due giorni a settimana o dieci al mese. Un aumento delle giornate avrebbe permesso maggiore continuità gestionale, agevolando chi lavora lontano dalla propria residenza e contribuendo alla mobilità sostenibile.
La FLC CGIL ha dichiarato che monitorerà con attenzione l’applicazione del testo da parte dei Direttori degli USR per evitare interpretazioni unilaterali che possano violare i diritti dei dirigenti scolastici. L’obiettivo del sindacato resta garantire un’attuazione equa e completa del lavoro agile, strumento pensato per migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione e favorire un equilibrio tra vita lavorativa e personale. L’attenzione ora si sposta sulla fase di implementazione, dove eventuali disallineamenti rispetto agli accordi presi potrebbero riaccendere il confronto tra le parti.