Un altro punto da chiarire riguarderà lo smart working per i docenti fragili. Se da un lato il Ministero dell’Istruzione ha spiegato l’impraticabilità di questa modalità didattica per gli ordini scolastici del I Ciclo d’istruzione, ha reso idonea viceversa tale tipologia per gli Istituti Scolastici superiori. Il problema maggiore però sarà rappresentato dall’impraticabilità di questa modalità per via della carenza di personale interno dedito alla vigilanza della scolaresca a scuola in caso di didattica a distanza con il docente ‘fragile’ in smart working.
E poi si passa al problema dei problemi: la carenza di organico. Questo cruccio sarà strettamente correlato alla mancanza in classe di tutti i docenti con fragilità, i quali, in un modo o in un altro, tenteranno in tutti i modi di non varcare la soglia delle scuole a partire dal 14 settembre. Se i fragili non potranno insegnare neanche dalla propria abitazione, la nuova carenza di organico sarà una vera e propria ‘mannaia‘ per questo governo.
Le migliori statistiche parlano di una carenza di personale pari a 200mila unità, ma non è detto che questo numero potrebbe aumentare di molto nelle prossime settimane. Tutto dipenderà dai futuri bollettini sanitari della Protezione Civile e dalle scelte politiche di queste settimane del governo Conte.