Home Scuola Supplenze Laurea/Diploma + 24 CFU equivale all’abilitazione all’insegnamento: ecco due nuove sentenze

Laurea/Diploma + 24 CFU equivale all’abilitazione all’insegnamento: ecco due nuove sentenze

Due nuove sentenze dei Tribunali di Brescia e Crotone confermano l'abilitazione all'insegnamento per chi possiede Laurea/Diploma + 24 CFU

Sentenza del Giudice

Ancora una volta i Tribunali del Lavoro d’Italia confermano quanto già ribadito a proposito del riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento per chi è in possesso della Laurea/Diploma + 24 CFU.

Anche i Tribunali di Brescia e Crotone lo confermano: Laurea/Diploma + 24 CFU equivale all’abilitazione all’insegnamento

Due sentenze favorevoli, la prima del Tribunale di Brescia, la seconda del Tribunale di Crotone, riconoscono il diritto di un ricorrente assistito dall’Associazione Docenti MSA Scuola per il suo inserimento a pieno titolo nella prima fascia delle Graduatorie Provinciali.

Si tratta dell’ennesima sentenza favorevole per il ricorso promosso da MSA (comparto scuola) e patrocinato dallo studio legale Ricorsi Scuola – Avvocati Zinzi e Bongarzone. Questa volta sono stati i Tribunali di Brescia e Crotone a riconoscere il valore abilitante del possesso congiunto del titolo di accesso ad una classe di concorso e i 24 crediti formativi nelle materie psico-antropo-pedagogiche. Laurea o diploma, unitamente ai sopra citati 24 CFU, sono da considerare, a tutti gli effetti, titolo abilitante, garantendo, di conseguenza, l’accesso diretto alla seconda fascia delle Graduatorie di Istituto, attuale prima fascia delle Graduatorie Provinciali GPS.

In particolar modo, nella sentenza del Tribunale di Crotone, si fa chiaramente riferimento al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59 contenente norme sul Riadeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria. “Tale decreto, all’art. 5 – come modificato dalla l. 30 dicembre 2018, n. 145 – in relazione ai requisiti di accesso al concorso per il reclutamento docenti, prevede quanto segue: “Costituisce titolo di accesso al concorso relativamente ai posti di docente di cui all’articolo 3, comma 4, lettera a), il possesso dell’abilitazione specifica sulla classe di concorso oppure il possesso congiunto di: a) laurea magistrale o a ciclo unico, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso; b) 24 crediti formativi universitari o accademici, di seguito denominati CFU/CFA, acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche…” Appare, dunque, evidente l’orientamento da parte dei Tribunali: il conseguimento dei 24 CFU, unitamente al titolo di accesso, viene equiparato all’abilitazione specifica sulla classe di concorso. Di conseguenza, i docenti in possesso di tali titoli hanno diritto ad accedere al concorso e, conseguentemente, ad essere inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali GPS.

 “Ancora una volta una sentenza favorevole, a tutela di docenti che fino a questo momento si sono visti negati i loro diritti!” commenta il Prof. Luciano Scandura, responsabile dell’Associazione MSA comparto scuola. “Si tratta di una notizia di fondamentale importanza, la quale non fa altro che confermare la tesi che da anni portiamo avanti e che, più volte, è stata avvalorata dai vari Tribunali. Speriamo possa trattarsi di un ulteriore passo in avanti, capace di aprire la strada verso un definitivo processo di riconoscimento del valore abilitante dei titoli sopra indicati. Nonostante le numerose vittorie, infatti, tale riconoscimento non viene ancora accettato dal Ministero. Di conseguenza, docenti in possesso dei due requisiti, per ottenere un loro diritto si trovano nella condizione di dover necessariamente fare ricorso al Tribunale di competenza. Siamo comunque fiduciosi e proseguiremo, con impegno, nella nostra azione legale” aggiunge il Prof. Scandura.

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