Un episodio di cyberbullismo ha avuto luogo in una scuola della provincia di Latina, dove una ragazzina di 12 anni è stata vittima di un pesante attacco psicologico da parte di nove suoi compagni. La giovane è stata presa di mira in un gruppo WhatsApp, intitolato “Anti-cappati”, dove sono stati condivisi video denigratori che, via via, sono stati inoltrati da smartphone a smartphone tra gli studenti. Quando un adulto ha preso visione dei contenuti, è intervenuto, avvisando immediatamente i genitori della bambina. I genitori hanno deciso di agire legalmente, rivolgendosi a un avvocato e presentando denuncia alle autorità.
Dirigente scolastica accusata di omissione di atti d’ufficio
La dirigente scolastica è stata denunciata per omissione di atti d’ufficio dopo che le indagini hanno rivelato che aveva ritardato l’intervento delle autorità. Nonostante fosse a conoscenza dei video diffusi tra gli studenti e avesse convocato i genitori coinvolti, non ha avvisato tempestivamente le forze dell’ordine. Invece di informare le autorità, ha cercato di gestire la situazione internamente, suscitando dubbi nelle indagini. I Carabinieri hanno confermato che la scuola era a conoscenza dei video, ma non ha avviato un’indagine ufficiale, accusandola di non aver agito con urgenza e di aver ostacolato il corretto svolgimento della vicenda.
La risposta della scuola e il ruolo della comunità educativa
L’accaduto solleva ancora una volta il tema della gestione del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole. Mentre il fenomeno del bullismo tradizionale è noto e ampiamente discusso, la diffusione del cyberbullismo ha reso più complessi i confini e i metodi di intervento. È fondamentale che le scuole non solo monitorino attentamente le dinamiche sociali degli studenti, ma che reagiscano prontamente quando si verificano episodi di violenza, sia fisica che psicologica. La gestione tempestiva dei conflitti, la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle autorità competenti sono passi imprescindibili per garantire la sicurezza e il benessere degli studenti.
Il movimento ‘MaBasta’ e l’importanza di un’azione collettiva
Il Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti (MaBasta) è nato nel 2016 per sensibilizzare i giovani su bullismo e cyberbullismo. Fondato da un gruppo di studenti delle superiori, MaBasta continua a promuovere iniziative concrete nelle scuole. Mirko Cazzato, uno dei fondatori, guida oggi progetti che coinvolgono adolescenti dai 14 ai 17 anni in attività di prevenzione e sensibilizzazione. MaBasta dimostra che solo con l’impegno collettivo di scuole, famiglie e ragazzi è possibile combattere efficacemente ogni forma di bullismo.
Segui i canali social di Scuolalink.it
- News e aggiornamenti in tempo reale: GoogleNews, WhatsApp, Telegram, Messenger, LinkedIn e Instagram
- Segui la Pagina Facebook di Scuolalink.it
- Iscriviti sul Gruppo Facebook Scuolalink.it PERSONALE ATA
- Iscriviti sul Gruppo Facebook NoiPA, news e info sui servizi del personale della Pubblica Amministrazione
© 2025 Copyright Scuolalink.it - Riproduzione Riservata.