L’idea di introdurre l’arteterapia, la teatroterapia, la danzaterapia e la musicoterapia nasce come risposta alle difficoltà emerse nei più piccoli a seguito della pandemia da Covid-19. Bambini che non avevano mai vissuto l’esperienza della scuola in presenza si sono trovati a dover affrontare nuove insicurezze e paure.
«Molti di loro provano emozioni forti come rabbia e paura, soprattutto la paura di sporcarsi, ammalarsi, perdere i genitori o i nonni, fino al timore della morte», sottolinea Costanzo. Per aiutarli a gestire queste emozioni, sono stati attivati laboratori condotti da esperti nel settore:
Per concludere l’anno scolastico, il progetto ha dato vita a uno spettacolo teatrale composto da sketch muti, in cui le emozioni venivano espresse senza parole, ma attraverso gesti e azioni sceniche. L’obiettivo era dare voce ai sentimenti dei bambini e condividerli con i genitori, coinvolgendoli attivamente nel percorso educativo.
«Con le arti e il gioco i bambini non solo imparano meglio materie come italiano e matematica, ma anche come costruire relazioni sane e comunicare le proprie emozioni», conclude Costanzo. L’arteterapia ludica emerge quindi come un metodo innovativo per trasformare la scuola in un ambiente inclusivo e stimolante. «Spero che questa sperimentazione possa diventare un modello educativo da adottare su scala nazionale».