Tuttavia, non mancano le polemiche. Molti studenti e genitori denunciano situazioni in cui l’alternanza scuola-lavoro si traduce in mansioni ripetitive e poco formative, come fare fotocopie o servire ai tavoli, senza un vero arricchimento professionale. In alcuni casi, le aziende approfittano della manodopera gratuita senza offrire un adeguato percorso di crescita agli studenti.
Un altro problema riguarda la sicurezza sul lavoro. Sono stati segnalati casi di studenti impiegati in ambienti poco sicuri, con il rischio di incidenti. Questo ha acceso il dibattito sulla necessità di regolamentare meglio il sistema e garantire maggiore tutela ai ragazzi.
Per rendere davvero efficace l’alternanza scuola-lavoro, è necessario migliorare la selezione delle aziende coinvolte e garantire che i percorsi formativi siano realmente utili e coerenti con il piano di studi degli studenti. Servono maggiori controlli per evitare abusi e un monitoraggio costante da parte delle scuole e delle istituzioni.
Inoltre, sarebbe utile prevedere un compenso simbolico per gli studenti o incentivi per le aziende che investono nella loro formazione, in modo da rendere l’esperienza più equa e motivante.