mercoledì, 29 Gennaio 2025
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L’Algoritmo GPS per le supplenze è illegittimo: lo sancisce il Tribunale di Cassino

L'algoritmo GPS per le supplenze è illegittimo, antimeritocratico e danneggia i docenti: lo stabilisce una nuova sentenza del Tribunale di Cassino.

Il Tribunale di Cassino si è recentemente espresso contro l’algoritmo GPS, dichiarandolo illegittimo nel processo di assegnazione delle supplenze ai docenti. Questa sentenza, che fa seguito a numerose altre decisioni simili, solleva ancora una volta dubbi sull’efficacia e l’equità del sistema utilizzato dal Ministero dell’Istruzione. Il giudice ha accolto il ricorso di un docente che lamentava la mancata assegnazione di una supplenza, nonostante il suo elevato punteggio in graduatoria. Secondo il tribunale, l’algoritmo avrebbe operato in modo errato, penalizzando il docente e violando il principio di meritocrazia che dovrebbe essere alla base del sistema di assegnazione degli incarichi.

Il risarcimento del danno e la mancanza di una norma specifica dovuti agli errori dell’Algoritmo GPS

Oltre a ripristinare gli effetti giuridici della supplenza negata, il Tribunale di Cassino ha condannato il Ministero dell’Istruzione a risarcire integralmente il docente per il danno subito. Questo risarcimento corrisponde alle retribuzioni che il docente avrebbe percepito se avesse ottenuto la supplenza. La sentenza sottolinea che la mancata assegnazione dell’incarico è stata causata da un errore dell’algoritmo, e non da una scelta deliberata del Ministero. Un altro punto critico evidenziato dalla sentenza riguarda la mancanza di una norma specifica che regoli l’assegnazione delle supplenze tramite l’algoritmo GPS. Il tribunale ha ribadito che non esiste alcuna disposizione che preveda l’esclusione di un docente dalle proposte di supplenza per la mancata indicazione di una sede tra le preferenze.

L’algoritmo GPS e il principio di meritocrazia

La decisione del Tribunale di Cassino riapre il dibattito sull’utilizzo dell’algoritmo GPS per l’assegnazione delle supplenze. Diverse sentenze hanno ormai evidenziato come il sistema attuale, basato su un algoritmo poco trasparente e soggetto a errori, possa generare situazioni di ingiustizia e penalizzare i docenti con punteggi più alti. Il principio di meritocrazia, che dovrebbe guidare l’assegnazione degli incarichi, viene messo in discussione da un sistema che sembra premiare la casualità più che il merito. La mancanza di chiarezza e trasparenza nell’operato dell’algoritmo crea incertezza e preoccupazione tra i docenti, che si trovano spesso in balia di un sistema che non garantisce la tutela dei loro diritti.

Un appello al Ministero per un intervento urgente

In vista del prossimo anno scolastico, quando l’algoritmo GPS sarà nuovamente utilizzato per l’assegnazione delle supplenze, è necessario un intervento urgente da parte del Ministero dell’Istruzione. È fondamentale rivedere il sistema attuale, garantendo maggiore trasparenza e rispetto del principio di meritocrazia. I docenti hanno il diritto di conoscere i criteri con cui vengono assegnate le supplenze e di essere certi che il loro impegno e la loro professionalità vengano valutati in modo equo. Un sistema di assegnazione delle supplenze più giusto ed efficiente contribuirebbe a migliorare la qualità del sistema scolastico italiano, garantendo la presenza di docenti motivati e preparati nelle scuole.

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