Oltre alle questioni economiche, il segretario generale ha puntato il dito contro lo scarso riconoscimento sociale del personale scolastico in Italia, tra i livelli più bassi al mondo. Questa mancanza di considerazione alimenta un clima di sfiducia e, in alcuni casi, anche episodi di aggressione verso insegnanti e collaboratori. Bombardieri ha insistito sulla necessità di un cambiamento culturale che elevi il ruolo della scuola e di chi vi lavora, riconoscendone il valore sia dal punto di vista economico che sociale.
“La scuola non deve essere vista come una voce di spesa, ma come un investimento fondamentale”, ha concluso Bombardieri. Per realizzare questo obiettivo, è necessario collocare il settore scolastico fuori dai vincoli di bilancio imposti dal Patto di Stabilità. Senza interventi strutturali e una visione lungimirante, si rischia di compromettere il futuro delle nuove generazioni e, di conseguenza, quello dell’intero Paese.