Rosa e Carolina Agazzi hanno sviluppato un metodo pedagogico che rompe con l’insegnamento tradizionale e promuove l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta. Il cosiddetto “Metodo Agazzi” non è un insieme rigido di procedure didattiche, ma un approccio dinamico e flessibile, in cui l’insegnante costruisce il percorso educativo giorno per giorno, basandosi sulle esperienze dei bambini.
Questo metodo si oppone alla sedentarietà imposta dall’aula tradizionale: le attività si svolgono prevalentemente all’aperto o attraverso giochi e laboratori, lasciando agli spazi chiusi solo il tempo necessario per preghiere, canti e momenti di riflessione.
Il Comune di Volongo, rappresentato dal sindaco Giovanni Piccinini, ha accolto con entusiasmo la richiesta di patrocinio avanzata da INDIRE. La cittadina, luogo natale delle sorelle Agazzi, vede in questa iniziativa un’occasione per riaffermare l’importanza della loro eredità educativa. Il loro approccio innovativo ha segnato profondamente la didattica della scuola dell’infanzia, tanto che molte istituzioni scolastiche in Italia portano il loro nome, da Volongo a Milano, Roma, Brescia, Verona, Novara, Firenze, Prato, Foggia e Molfetta.
La mostra non si limita a celebrare le sorelle Agazzi, ma rende omaggio a diverse figure femminili che hanno trasformato il mondo dell’educazione in Italia. Tra le protagoniste dell’esposizione figurano Giuseppina Pizzigoni, Maria Montessori, Alice Hallgarten Franchetti, Maria Maltoni, Gisella Galassi Ricci e Idana Pescioli. Ognuna di loro ha contribuito, con metodologie e approcci differenti, a rendere la scuola un luogo inclusivo, innovativo e capace di promuovere la crescita dell’individuo.
Attraverso installazioni immersive, documenti d’epoca e materiali didattici, la mostra propone un viaggio nella storia della pedagogia italiana. L’approccio attivistico dell’esposizione evidenzia il valore dell’educazione non solo come mezzo di alfabetizzazione, ma anche come strumento di emancipazione sociale e culturale. L’iniziativa, sostenuta da numerose istituzioni culturali ed educative, rappresenta un’occasione unica per riflettere sul ruolo della scuola come motore di innovazione e inclusione.