In particolare, 19 milioni di euro per il 2024 e 50 milioni di euro per il 2025 verranno utilizzati per retribuire i docenti impegnati nelle attività di tutoraggio per i percorsi di formazione iniziale.
Il taglio non si fermerà nel 2024 e nel 2025; dal 2027, l’importo scenderà ulteriormente, portandosi sotto i 400 euro. Secondo il sindacato, altri 40 milioni di euro saranno destinati a finanziare i corsi di formazione per il “docente stabilmente incentivato”, un programma selettivo e premiale per una ristretta minoranza di docenti.
Di conseguenza, i fondi disponibili per la Carta del Docente continueranno a ridursi. Questo strumento ha storicamente consentito agli insegnanti di partecipare a corsi di formazione e di acquistare libri, testi utili per l’aggiornamento professionale, biglietti per musei, cinema e spettacoli dal vivo, oltre a potenziare i propri strumenti digitali attraverso l’acquisto di hardware e software.
Nel 2023, una norma del decreto 69/2023 ha riconosciuto la Carta del Docente ai supplenti fino al 31 agosto, ma solo per l’anno scolastico appena concluso, con oltre 10 milioni di euro stanziati. Recenti sentenze hanno esteso il beneficio anche ai docenti precari con contratto fino al termine delle lezioni, previsto per il 30 giugno.
La sentenza 29961/2023 della Cassazione ha ulteriormente affermato il diritto alla Carta per i precari al 30 giugno. Il comunicato della Flc Cgil sottolinea anche la complessità della situazione per i precari. Molti di loro hanno ottenuto la Carta del Docente grazie a un ricorso, ma non hanno ancora ricevuto alcun beneficio.
La realtà per i precari appare ancora più problematica: nonostante siano coloro che più investono nella formazione per tenersi aggiornati sulle continue novità normative dal Ministero, non ricevono alcun riconoscimento per la Carta del Docente.
La Carta del Docente permette l’acquisto di:
Il sindacato conclude il comunicato ponendo interrogativi sul reale supporto agli insegnanti: “È così che si promuove il ruolo degli insegnanti e si valorizzano professionalità e formazione, mentre si tagliano drasticamente le risorse a loro disposizione?”
Queste saranno alcune delle richieste che il sindacato presenterà al Ministro dell’Istruzione durante l’incontro programmato per il prossimo 2 ottobre 2024.