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La protesta del comitato precari uniti contro il concorso PNRR2: ‘Un regalo amaro da parte del ministro Valditara’

Il comunicato stampa giunto in redazione da parte del Comitato Precari Uniti per la Scuola sulla recente pubblicazione del bando di Concorso PNRR2.

Comunicato Stampa

Di seguito il comunicato stampa giunto in redazione da parte del Comitato Precari Uniti per la Scuola sulla recente pubblicazione del bando di Concorso PNRR2.

Comitato Precari Uniti: la protesta contro il concorso PNRR2

Ai precari della scuola è giunto, a ridosso del Natale, un regalo amaro da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito: il nuovo concorso PNRR2.

La pubblicazione del bando, avvenuta lo scorso 11 dicembre, ha provocato profondo sdegno negli insegnanti precari e idonei del Comitato Precari Uniti per la Scuola, che ravvisano la più totale assenza di rispetto da parte del Governo per chi ha sostenuto per anni la scuola e per chi ha dimostrato sul campo le proprie competenze.

A esacerbare ancora di più la situazione, si è aggiunto il fatto che al Ministero dell’Istruzione era stata più volte indicata la necessità di modificare le modalità di reclutamento, al fine di renderle più flessibili, in modo da evitare il contenzioso della procedura di infrazione. Nello scenario attuale l’Italia è un paziente sotto esame e sotto osservazione costante da parte della Commissione e della Corte di Giustizia Europea per l’accertamento formale dell’inosservanza della normativa comunitaria, per l’impiego continuo di contratti a termine.

Il nuovo Bando PNRR2 ha provocato l’esplosione del disappunto dei docenti, da un lato, i precari storici che sembrano destinati a scontare una condizione di perenne precarietà (causata dal  repentino cambiamento di regole al variare  di ogni maggioranza governativa), dall’altro, gli idonei dei concorsi già svolti, i quali avendo superato una o più prove concorsuali non hanno l’ intenzione di sottoporsi a ulteriori selezioni per il ruolo, avendo già testimoniato in facta l’ idoneità o la vittoria nelle sedi opportune.

A peggiorare ulteriormente la situazione è stata l’introduzione nelle graduatorie del concorso PNRR 1 di una riserva del 15% dei posti per chi ha svolto il Servizio Civile Universale, ovvero una corsia preferenziale nei confronti di giovani senza alcuna esperienza. Ciò ha naturalmente determinato, sebbene il conseguimento di voti più alti, che i precari venissero scavalcati nelle rispettive graduatorie.

La vicenda ha assunto contorni ancor più inquietanti nel momento in cui il Governo, ha manifestato scarsa trasparenza, ossia ambiguità di fronte alle richieste degli interessati, lasciando supporre di aver chiesto all’Europa un confronto per la modifica delle modalità di reclutamento legate al PNRR, senza specificarne i tempi e sostenendo che solo con l’assenso dell’Europa potrebbero essere evitate le nuove procedure concorsuali (eh sì, al plurale, dato che il prossimo anno, avremo l’ennesimo regalo natalizio, il concorso PNRR 3).

Lo storytelling governativo ha davvero del grottesco, dato che, come indicatoci dall’Europa, i temi della formazione e del reclutamento sono di esclusiva sovranità nazionale, pertanto nessuna autorizzazione è necessaria per stabilizzare i precari!

Sulla situazione si sono espresse anche le principali organizzazioni sindacali, FLC CGIL, UIL SCUOLA, SNALS e ANIEF, le quali denunciano l’inefficacia dei concorsi previsti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza ai fini della risoluzione del problema del precariato.

Il Comitato Precari Uniti per la Scuola lancia un appello alla politica per scongiurare la reiterazione di ulteriori concorsi, anche per evitare lo sperpero di denaro pubblico per lo svolgimento delle procedure, denaro che peraltro andrà restituito! La proposta che ha già consegnato al Ministero è: doppio canale di reclutamento, unica strada possibile per assorbire il dilagante precariato nella scuola, ovvero reclutamento per il 50% da graduatorie di idonei dei concorsi precedenti e 50% da GPS.

Ragionevolmente appare al di là dei dubbi questa  l’unica via da perseguire per affrontare l’ emergenza nazionale che coinvolge l’ intero comparto scuola.

Comitato Precari Uniti per la Scuola

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