Il ministro Giuseppe Valditara ha accolto la manifestazione con ottimismo, sostenendo che il dibattito è un segno positivo di confronto culturale. Ha sottolineato che la revisione dei programmi scolastici, in corso dal 2023, sta coinvolgendo attivamente le consulte studentesche e altri attori del settore. In merito alle accuse di non dialogare con gli studenti, Valditara ha ribadito che il processo è aperto e che a fine marzo saranno tracciate le conclusioni.
Un altro argomento scottante è il decreto sul dimensionamento scolastico, che prevede una riduzione di personale tra dirigenti scolastici e amministrativi per far fronte al calo demografico. Le critiche si concentrano sull’approccio autoritario del governo, accusato di non tenere conto delle specificità territoriali. Nonostante le polemiche, Valditara ha difeso la riforma, sostenendo che è una misura obbligatoria imposta dall’Unione Europea.
La protesta a Lecce è solo una delle tante che stanno crescendo in tutta Italia, a testimonianza di una frattura sempre più evidente tra governo e studenti. Mentre il governo difende le sue politiche come necessarie, gli studenti e gli amministratori locali chiedono un approccio più attento e inclusivo.