Il 20 marzo, il Forum Assago di Milano ospiterà la Giornata mondiale della felicità, un evento promosso dalla Fondazione della Felicità. L’iniziativa coinvolgerà studenti e docenti delle scuole superiori, affrontando il tema cruciale della felicità.
Un progetto di formazione per il benessere degli studenti
La Giornata Mondiale della Felicità si concentrerà sulla domanda: “Perché parlare di felicità a scuola?“. Prima dell’evento, le scuole avranno la possibilità di partecipare a un percorso formativo gratuito, della durata di due mesi, pensato per sensibilizzare gli studenti. L’obiettivo è affrontare tematiche come la gestione delle emozioni, l’importanza dell’ascolto e lo sviluppo delle soft skills, per migliorare il benessere e la qualità della vita degli adolescenti.
L’importanza di un cambiamento culturale nelle scuole
Il progetto mira a sensibilizzare su temi legati al malessere giovanile. Le statistiche parlano chiaro: oltre il 50% degli studenti italiani è stato vittima di bullismo e cyberbullismo, e il 33% ha chiesto maggiore ascolto psicologico. Inoltre, la depressione è la malattia più diffusa tra i giovani, con il suicidio che rappresenta la prima causa di morte tra i ragazzi tra i 14 e i 20 anni. La fondazione sottolinea come nelle scuole si insegni poco su come affrontare le difficoltà emotive, un tema che il progetto vuole colmare.
Un concorso nazionale per le scuole
In occasione della Giornata Mondiale della Felicità, verrà lanciato un concorso nazionale che premierà la classe che avrà promosso le azioni di felicità più significative nella propria comunità. Questo concorso, che mira a sensibilizzare anche sulla responsabilità sociale, incoraggerà i giovani a sviluppare iniziative che possano migliorare il loro ambiente e promuovere il benessere collettivo.
Il malessere giovanile: numeri preoccupanti
Il progetto si inserisce in un contesto allarmante. Ogni 16 ore si registra un suicidio tra i giovani, e ogni 14 ore un tentato suicidio. Il 28% degli studenti dichiara che un compagno ha smesso di frequentare le lezioni, mentre il 40% ha fatto uso di sostanze stupefacenti. Tali dati evidenziano l’urgenza di intervenire, sensibilizzando i giovani e gli insegnanti su come gestire il disagio psicologico.
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