Negli ultimi anni, l’Italia sta assistendo a un’emorragia di giovani talenti sempre più preoccupante. Il fenomeno della cosiddetta “fuga dei cervelli” si sta intensificando, con un numero crescente di laureati che scelgono di lasciare il Paese in cerca di condizioni lavorative migliori e di una qualità della vita più soddisfacente. A evidenziarlo è la ricerca “La nuova emigrazione italiana: più laureati, dati e ragioni”, curata da Luca Paolazzi della Fondazione Nord-Est, che verrà presentata oggi al convegno “Il futuro dell’università in Italia” presso la Scuola Normale Superiore di Firenze.
Dati allarmanti: il crescente esodo dei giovani laureati
Tra il 2011 e il 2023, ben 550mila giovani italiani tra i 18 e i 35 anni hanno lasciato il Paese. La percentuale di laureati tra questi emigrati ha registrato un’impennata: nel 2022 il 43% degli italiani espatriati possedeva almeno una laurea triennale, contro il 17,4% del 2011, con un picco del 48% nel Nord Italia. Questo dato sottolinea l’investimento che lo Stato ha compiuto nell’istruzione terziaria senza riuscire a trattenerne i benefici. Le regioni più colpite da questa fuga sono proprio quelle economicamente più forti: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Le ragioni principali dell’espatrio non si riducono solo ai salari inferiori rispetto alla media europea, ma riguardano soprattutto la ricerca di opportunità professionali più gratificanti (26%) e una migliore qualità della vita (23,4%). Si tratta quindi di una fuga dettata più dalla necessità che dalla scelta.
Università e ricerca sotto attacco: i tagli e la riforma Bernini
Il contesto universitario italiano appare sempre più in crisi, con risorse insufficienti e una crescente precarizzazione del personale accademico. La Rete delle società scientifiche italiane ha espresso forti critiche alla riforma proposta dalla ministra Bernini, che mira a modificare l’accesso al lavoro nella ricerca, rischiando di aumentare ulteriormente il precariato. A seguito delle proteste del movimento delle assemblee precarie, dei sindacati e delle associazioni accademiche, l’iter parlamentare della riforma è stato sospeso, come riconosciuto dalla stessa ministra.
I tagli previsti e le conseguenze per il sistema universitario
Secondo Mario Pianta, docente della Scuola Normale Superiore e presidente della Società degli economisti italiani, la legge di bilancio prevede drastici tagli al sistema universitario: 247 milioni di euro nel 2025, 239 milioni nel 2026 e 216 milioni nel 2027. A risentirne non sarà solo la stabilizzazione dei ricercatori precari, ma anche la sostenibilità stessa dei corsi di studio, aggravata dal blocco del turnover al 75% del personale prossimo alla pensione. Pianta e la Rete delle società scientifiche chiedono che il turnover venga portato al 100% per evitare il collasso didattico.
Parallelamente, la manovra di bilancio ha previsto per il 2024 un aumento del 4,8% degli stipendi del personale strutturato, un adeguamento minimo rispetto all’inflazione. Tuttavia, questa misura non è accompagnata da un finanziamento adeguato e il costo stimato di circa 250 milioni di euro rischia di ricadere sulle università già in difficoltà finanziaria.
Mobilitazione e proteste nel mondo accademico
Il convegno di Firenze si inserisce in un quadro più ampio di mobilitazione contro i tagli e la precarizzazione dell’università. Il 20 marzo, in occasione della giornata nazionale dell’università, le assemblee precarie hanno indetto uno sciopero in numerosi atenei italiani, da Torino a Palermo. Le iniziative previste comprendono lezioni all’aperto, presidi e altre forme di protesta in linea con il Manifesto delle assemblee precarie, redatto durante la riunione nazionale di Bologna a febbraio.
Segui i canali social di Scuolalink.it
- News e aggiornamenti in tempo reale: Google News, WhatsApp, Telegram, Messenger, LinkedIn e Instagram
- Segui la Pagina Facebook di Scuolalink.it
- Iscriviti sul Gruppo Facebook Scuolalink.it PERSONALE ATA
- Iscriviti sul Gruppo Facebook NoiPA, news e info sui servizi del personale della Pubblica Amministrazione
© 2025 Copyright Scuolalink.it - Riproduzione Riservata.