Un aspetto allarmante è il crescente coinvolgimento delle ragazze negli episodi di violenza. Crepet invita a superare gli stereotipi di genere: “Anche le giovani donne sono capaci di grande cattiveria”. Mentre la violenza maschile è spesso legata a vendetta o affermazione di potere, quella femminile si manifesta con modalità più subdole, come il bullismo psicologico e il cyberbullismo, alimentato da invidia e gelosia.
La tecnologia, definita da Crepet come una “moltiplicatrice di violenza”, amplifica questi comportamenti. Videogiochi che normalizzano la violenza e social network che creano isolamento emotivo contribuiscono a una pericolosa disconnessione relazionale.
Per affrontare questa crisi, Paolo Crepet propone cinque azioni concrete per genitori ed educatori:
Crepet conclude con un monito: “La mela non cade mai troppo lontano dall’albero”, ricordando che i comportamenti dei giovani riflettono spesso le dinamiche familiari. La sua analisi è un invito a ripensare il ruolo di genitori, insegnanti e tecnologia nella vita dei ragazzi, per restituire loro una crescita sana e adatta alla loro età. Solo attraverso regole, limiti e ascolto, si potrà sperare in una generazione più consapevole e responsabile.