L’Autorità garante sostiene che l’aumento delle pene non risolve il problema del sovraffollamento delle carceri e dell’insufficienza di educatori, evidenziando la necessità di maggiore consapevolezza ed empatia, elementi attualmente carenti.
La violenza di genere rappresenta un tema molto sentito tra i giovani, soprattutto tra le ragazze, che avvertono una maggiore paura delle aggressioni rispetto ai ragazzi. Una consultazione sulla violenza di genere ha visto la partecipazione di quasi 32mila giovani, dimostrando l’importanza di educare alla parità di genere e al rispetto reciproco.
Garlatti ha denunciato le condizioni in cui vivono i minori stranieri non accompagnati nei centri di prima accoglienza. Questi ragazzi spesso passano troppo tempo in strutture inadatte, senza accesso ai servizi necessari per la loro cura e sviluppo.
L’Autorità garante insiste sulla necessità di separare i minorenni dagli adulti per evitare esperienze traumatiche.
Un altro dato allarmante riguarda la povertà tra i minorenni, che rappresentano la fascia di popolazione con la più alta incidenza di povertà assoluta. L’adozione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) può colmare le disparità regionali nell’accesso ai servizi essenziali. Garlatti ha evidenziato la distanza tra il mondo degli adulti e quello dei minorenni, sottolineando che i giovani sentono le loro esigenze ignorate, soprattutto riguardo al cambiamento climatico.
Una lettera della Consulta delle ragazze e dei ragazzi al presidente Mattarella esprime la frustrazione per la mancanza di ascolto istituzionale e chiede un maggiore coinvolgimento dei giovani nelle decisioni che riguardano il loro futuro.
Per dare voce ai minorenni, l’Autorità garante ha avviato la pubblicazione di una rivista chiamata “Prospettive”, con l’obiettivo di offrire diversi punti di vista e promuovere un confronto culturale sui diritti dei giovani.
La speranza è che anche gli adulti possano cambiare prospettiva leggendo questa rivista.