Gli eventi globali, come la pandemia, la crisi energetica e i conflitti internazionali, hanno evidenziato i rischi della delocalizzazione produttiva. Oggi, le imprese pongono maggiore attenzione alla sicurezza degli investimenti e delle forniture strategiche, in particolare l’energia. Panetta ha sottolineato come le regioni meridionali italiane possano offrire stabilità economica e geopolitica, beneficiando della loro vicinanza ai maggiori centri economici europei e alla posizione strategica nel Mediterraneo, crocevia di un quinto del traffico marittimo internazionale.
Nel prossimo decennio, il Sud riceverà finanziamenti pari al 5% del suo PIL ogni anno. A queste risorse si aggiungeranno i fondi strutturali del nuovo ciclo di programmazione e il Fondo di sviluppo e coesione, oltre al Fondo perequativo infrastrutturale per il Mezzogiorno. Per sfruttare al meglio queste opportunità, Panetta ha sottolineato la necessità di un impiego efficiente delle risorse, ispirandosi al metodo del Pnrr che prevede obiettivi chiari, monitoraggio costante e supporto alle amministrazioni meno preparate.