Italiano, matematica, fisica: discipline centrali nella scuola secondaria.
Lingue straniere, in particolare inglese.
Discipline STEM e tecniche delle scuole superiori.
Un sistema precario pensato per i supplenti di ‘professione’: il punto di vista di Anief
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, la situazione è assurda per un Paese che conta oltre mezzo milione di docenti precari. Pacifico sottolinea come la mancanza di personale non solo comprometta la continuità didattica, ma evidenzi anche le gravi lacune del sistema di reclutamento.
Tra le proposte avanzate dall’Anief per affrontare questa crisi:
Trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto: garantire stabilità ai posti attualmente assegnati solo per deroghe temporanee.
Ritorno al doppio canale di reclutamento: affiancare alle graduatorie dei concorsi pubblici il reclutamento diretto da parte delle scuole.
Stabilizzazione degli idonei ai concorsi: includere in ruolo i candidati che hanno superato le selezioni ma non sono stati ancora assunti.
Le conseguenze della crisi e la necessità di interventi strutturali contro il precariato
La dipendenza da interpelli online dimostra l’incapacità del sistema scolastico di far fronte alla carenza di personale, aggravata da:
Esaurimento delle graduatorie: i docenti disponibili sono sempre meno, specialmente per le materie tecniche e STEM.
Mancanza di continuità didattica: frequenti cambiamenti di supplenti interrompono il normale svolgimento delle attività scolastiche.
Sofferenza delle scuole di aree periferiche e interne: queste istituzioni sono particolarmente colpite dalla difficoltà nel trovare insegnanti.
Un sistema di reclutamento eccessivamente inefficace: occorre una soluzione che si chiama ‘stabilizzazione’
La situazione attuale richiede interventi urgenti per garantire la piena funzionalità del sistema scolastico. Le proposte avanzate da Anief, come la stabilizzazione dei precari e il ritorno al doppio canale, potrebbero rappresentare un primo passo verso una soluzione. Tuttavia, è necessaria una riforma strutturale che affronti le radici del problema, investendo su formazione, reclutamento e valorizzazione della professione docente per assicurare un’istruzione di qualità e stabile per tutti gli studenti.