La famiglia si impegna quotidianamente per sostenere il bambino attraverso terapie private e pubbliche, ma la mancanza di una figura stabile in classe mina i progressi fatti. “Non è forse la scuola che dovrebbe essere un punto di riferimento? Cambiare continuamente insegnanti di sostegno aggrava il disagio di mio figlio”, si domanda con rabbia.
Nel 2025, la madre ritiene inaccettabile che l’inclusione resti solo una promessa. “I bambini non possono aspettare. Servono soluzioni immediate per garantire un’educazione stabile e rispettosa delle loro necessità. La scuola deve tornare ad avere al centro i più piccoli”.
Conclude il suo appello con un messaggio di speranza: “Spero che un giorno mio figlio possa avere la voce che oggi gli manca. La scuola dovrebbe essere un’opportunità per tutti, non un percorso pieno di ostacoli”.