giovedì, 30 Gennaio 2025
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La battaglia di una madre per un sostegno educativo stabile e inclusivo

A Gela, una madre denuncia l’instabilità del sostegno scolastico per il figlio disabile: sei insegnanti in cinque mesi, una realtà che chiede soluzioni immediate.

A Gela, una madre denuncia la difficile situazione del figlio di sette anni con disabilità certificata, privato di una continuità educativa e del necessario sostegno a causa dell’instabilità del sistema scolastico.

Sei insegnanti di sostegno in cinque mesi

Un bambino di sette anni, frequentante la scuola primaria, ha visto alternarsi ben sei insegnanti di sostegno in meno di cinque mesi. La situazione sta compromettendo il suo percorso educativo e la sua integrazione in classe. “La figura dell’insegnante di sostegno è fondamentale per promuovere obiettivi scolastici e benessere, ma il sistema sta fallendo”, afferma la madre in un’intervista a Today24.

La denuncia di un sistema instabile privo di sostegno

La madre, delusa e amareggiata, descrive un sistema scolastico incapace di garantire stabilità. “Alcuni insegnanti accettano incarichi per pochi giorni, altri si assentano o abbandonano presto il ruolo. Non è questione di esperienza, ma di passione e di un sistema che tuteli questi bambini”, sottolinea con forza.

Lotta per il benessere del figlio

La famiglia si impegna quotidianamente per sostenere il bambino attraverso terapie private e pubbliche, ma la mancanza di una figura stabile in classe mina i progressi fatti. “Non è forse la scuola che dovrebbe essere un punto di riferimento? Cambiare continuamente insegnanti di sostegno aggrava il disagio di mio figlio”, si domanda con rabbia.

Un appello per un sistema educativo inclusivo

Nel 2025, la madre ritiene inaccettabile che l’inclusione resti solo una promessa. “I bambini non possono aspettare. Servono soluzioni immediate per garantire un’educazione stabile e rispettosa delle loro necessità. La scuola deve tornare ad avere al centro i più piccoli”.

Conclude il suo appello con un messaggio di speranza: “Spero che un giorno mio figlio possa avere la voce che oggi gli manca. La scuola dovrebbe essere un’opportunità per tutti, non un percorso pieno di ostacoli”.

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