Oggi a Montecitorio si è tenuto il convegno “Ius Scholae: tempi nuovi per l’Italia?“, un evento che ha messo al centro del dibattito il ruolo della scuola come motore di inclusione sociale e il ripensamento dell’istruzione in un’ottica più dinamica e innovativa. La discussione ha visto la partecipazione di esperti del settore educativo, esponenti politici e rappresentanti del mondo religioso, tutti concordi sulla necessità di un sistema scolastico capace di formare cittadini consapevoli e aperti alla multiculturalità.
La scuola come laboratorio di inclusione
Durante l’incontro, la psicologa Maria Rita Parsi ha sottolineato l’importanza di una didattica innovativa e coinvolgente, capace di trasformare la scuola in un vero e proprio laboratorio di apprendimento. “Quando la lezione è fatta per ragionare insieme, non per evitare di fare lezione, quando la scuola è un laboratorio, si ama insegnare e imparare“, ha affermato. Parsi ha proposto un modello scolastico polivalente che includa cineforum, educazione all’uso consapevole del digitale ed educazione sessuale, strumenti fondamentali per formare cittadini consapevoli e responsabili. “Il diverso è dentro di noi – ha aggiunto – va cercato per non averne paura“.
Ius scholae: verso una nuova cittadinanza
Il cuore del convegno è stato il dibattito sullo ius scholae, un provvedimento che potrebbe garantire la cittadinanza italiana ai minori stranieri dopo un percorso scolastico in Italia. Un tema divisivo nell’opinione pubblica, ma cruciale per un Paese che si confronta con una realtà sempre più multiculturale. L’ex senatore Tommaso Cerno ha ribadito la necessità di norme chiare e un quadro giuridico definito, mentre l’avvocato Hilarry Sedu ha evidenziato il valore dell’educazione come strumento di inclusione sociale e crescita democratica.
Un appello ai valori di accoglienza e dialogo
Tra gli interventi più significativi, quello dell’arcivescovo Vincenzo Paglia ha posto l’accento sulla dimensione etica della questione. “Non si tratta solo di leggi, ma di un modello di convivenza basato sull’accoglienza e il dialogo“, ha dichiarato, richiamando i principi fondamentali della solidarietà e della dignità umana. Paglia ha sottolineato l’importanza di un approccio educativo che promuova la coesione sociale e il rispetto reciproco.
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