Con la nuova norma, sono esclusi dal conteggio gli investimenti fino a 50.000 euro in:
Non sono invece compresi nell’esenzione gli investimenti finanziari indiretti, come quelli effettuati tramite fondi comuni. Le informazioni sui portafogli titoli sono già state trasmesse dalle banche all’INPS per aggiornare i calcoli in modo automatico.
Secondo il rapporto governativo, l’esclusione di questi investimenti dal patrimonio ISEE ha un impatto quasi nullo per chi ha valori di ISEE bassi, mentre il beneficio cresce al crescere dell’indicatore. In media, la riduzione dell’ISEE potrebbe tradursi in un aumento dell’Assegno Unico dello 0,23%, con un costo aggiuntivo per lo Stato di 44 milioni di euro.
Ad esempio, chi ha un ISEE superiore a 45.574,96 euro riceve l’importo minimo dell’Assegno Unico, pari a 57 euro al mese per figlio. Con un ISEE inferiore, l’importo mensile aumenta proporzionalmente. Oltre all’Assegno Unico, una riduzione dell’ISEE potrebbe portare vantaggi anche su altre agevolazioni fiscali, come le tasse universitarie, che variano in base alla fascia di reddito familiare.
Chi ha già presentato l’ISEE e possiede investimenti nei titoli esentati dovrà aggiornare il modello per evitare di perdere agevolazioni o di pagare più del dovuto. Per l’Assegno Unico, c’è tempo fino al 30 giugno 2024 per presentare il modello aggiornato e ottenere tutti gli arretrati maturati da marzo in poi.
L’INPS non ha ancora rilasciato le istruzioni ufficiali, né aggiornato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) in base alle nuove regole. Tuttavia, salvo deroghe specifiche, chi si rivolgerà a un CAF dovrà pagare tra 15 e 25 euro per la nuova attestazione, poiché solo il primo rilascio annuale è gratuito, mentre gli aggiornamenti successivi sono sempre a pagamento.