venerdì, 21 Febbraio 2025
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Iscrizioni scolastiche 2025: la sperimentazione della filiera tecnico-professionale è davvero un successo?

Iscrizioni scolastiche 2025: la sperimentazione della filiera tecnico-professionale registra numeri inferiori alle attese. La riforma è davvero un successo?

Il 10 febbraio 2025 si è concluso il periodo di iscrizioni per le scuole dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione. Il Ministero dell’Istruzione aveva deciso di posticipare la scadenza inizialmente fissata al 31 gennaio, con la nota 208 del 3 gennaio 2025, per garantire una più ampia partecipazione alla sperimentazione della filiera formativa tecnologico-professionale quadriennale.

L’annuncio del Ministro Valditara e i numeri della sperimentazione

Il 21 gennaio 2025, il ministro Giuseppe Valditara ha definito la sperimentazione della filiera come un “successo straordinario”, sottolineando un aumento del 210% nei percorsi attivati rispetto all’anno precedente e una crescita del 120% nelle scuole coinvolte, passate da 180 a 396. Complessivamente, il Ministero ha autorizzato 628 percorsi.

Le iscrizioni alla filiera tecnico-professionale: numeri che non convincono

Se ogni classe avesse rispettato il minimo di 25 studenti previsto per il primo anno delle superiori (DPR 81/2009, art. 16), il totale degli iscritti alla sperimentazione avrebbe dovuto superare le 15.700 unità. Tuttavia, il dato ufficiale fornito dal Ministero si ferma a 5.449 iscritti, un numero che risulta ben al di sotto delle aspettative. Anche ipotizzando un incremento con il passaggio dal quinquennale al quadriennale, le previsioni indicano non più di 6.000 studenti, con una media inferiore a 10 alunni per classe.

Il flop della riforma e le possibili deroghe per il 2025

Per il secondo anno consecutivo, la riforma della filiera tecnico-professionale fatica a decollare. L’adesione limitata da parte di studenti e famiglie mette in dubbio la possibilità di trasformare questa sperimentazione in un modello di riferimento per il futuro dell’istruzione tecnica e professionale, come previsto dal PNRR.

Di fronte a questi numeri, il Ministero potrebbe ricorrere nuovamente alle deroghe della Legge 234/2021, articolo 1, comma 344, per garantire la formazione delle classi prime. Questa strategia, già adottata lo scorso anno, potrebbe estendersi anche ai nuovi percorsi sperimentali e al liceo del made in Italy, con l’obiettivo di salvare il progetto e mantenerlo in vita.

Quali dati servono ora?

A questo punto, diventa fondamentale avere un quadro più chiaro sulla situazione:

  • Quanti percorsi verranno effettivamente attivati?
  • Quanti studenti saranno iscritti per classe?
  • Quali modifiche organizzative saranno necessarie?
  • Quali risorse verranno destinate alla riforma?

La FLC CGIL intende richiedere al Ministero dati dettagliati per avviare un confronto concreto su una riforma che, fino ad oggi, non ha trovato riscontro nei reali bisogni formativi di studenti e famiglie.

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