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Insulti razzisti e omofobi a Venezia contro studenti napoletani

Studenti napoletani vittime di insulti razzisti e omofobi a Venezia durante il Gran Ballo Storico. La denuncia della preside e il racconto dell’esperienza.

Gran ballo storico di Natale a Venezia

Durante il Gran ballo storico di Natale a Venezia, gli studenti dell’Isis Archimede di Ponticelli hanno subito insulti razzisti e omofobi da parte del pubblico e di alcuni coetanei. Un’esperienza che doveva essere culturale e formativa si è trasformata in un episodio di discriminazione. Ecco i dettagli e la denuncia della preside.

Partecipazione al gran ballo storico di natale

L’Isis Archimede di Ponticelli, grazie a un corso di danza finanziato con i fondi PNRR, ha partecipato al prestigioso evento di Venezia, portando venti studenti tra i 14 e i 18 anni. I ragazzi, vestiti in costumi ispirati all’epoca borbonica, hanno rappresentato la scuola in un’iniziativa che doveva celebrare la cultura e la storia. Purtroppo, l’entusiasmo si è trasformato in amarezza a causa degli insulti razzisti e omofobi ricevuti da alcuni partecipanti e spettatori.

Gli episodi di discriminazione

Secondo quanto riportato dalla preside, non sono mancati episodi spiacevoli durante il soggiorno veneziano. “Un uomo, passando davanti al nostro B&B, ha commentato in modo offensivo l’accento napoletano dei ragazzi, dicendo: ‘Ma questi napoletani si arrampicano dappertutto, sono insopportabili‘. Inoltre, anche nei negozi e nei locali della città, i nostri studenti hanno percepito ostilità e pregiudizi”, ha raccontato la dirigente. Questi atteggiamenti hanno suscitato inevitabilmente domande tra i giovani: “Perché accade tutto questo?“.

Insulti razzisti: la reazione della scuola e le parole della preside

Indignata, la preside ha dichiarato al Corriere della Sera che scriverà una lettera alle istituzioni, tra cui il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, l’assessore regionale Lucia Fortini e il governatore del Veneto, Luca Zaia. “Non ci aspettavamo di vivere una situazione del genere. Episodi come questi devono essere stigmatizzati, anche se non voglio credere che si tratti di razzismo generalizzato”. La dirigente ha deciso di non pubblicare un post sui social per evitare di alimentare divisioni, ma ha sottolineato la sua delusione per un’esperienza che avrebbe dovuto arricchire i ragazzi, invece di lasciarli con un ricordo negativo.

Un’esperienza da ricordare o dimenticare?

Nonostante tutto, la preside ha voluto ribadire il valore culturale e umano dell’iniziativa, evidenziando che molti veneziani sono persone perbene e ospitali. Tuttavia, episodi di discriminazione come quelli vissuti dai ragazzi dell’Isis Archimede richiamano l’attenzione sull’importanza di educare alla tolleranza e al rispetto delle diversità, per evitare che esperienze di crescita e formazione si trasformino in momenti di amarezza.

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