Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, gestisce una vasta rete di scuole italiane all’estero. Queste includono scuole statali, paritarie, sezioni bilingue e corsi di cultura italiana. Se sei un docente qualificato, potresti avere l’opportunità di lavorare fuori dai confini nazionali, beneficiando di un’ottima retribuzione e di un’esperienza professionale arricchente.
Requisiti per insegnare nelle scuole italiane all’estero
Per accedere all’insegnamento nelle scuole italiane all’estero, è necessario superare una selezione basata su titoli e colloquio orale. I requisiti minimi includono:
- Esperienza professionale: almeno quattro anni di servizio effettivo nella classe di concorso per cui si partecipa.
- Conoscenza linguistica: certificazione di livello B2 in una delle seguenti lingue: inglese, francese, tedesco o spagnolo.
- Formazione interculturale: attestato di partecipazione ad un corso di almeno 25 ore sull’intercultura.
Stipendio e vantaggi economici per chi vuole insegnare nelle scuole italiane all’estero
L’insegnamento all’estero è particolarmente attrattivo dal punto di vista economico. La retribuzione si compone di due elementi principali:
- Stipendio italiano: il docente continua a percepire la retribuzione prevista dal contratto nazionale italiano.
- Indennità di Servizio Estero (ISE): compenso aggiuntivo che varia tra 2.800 e 4.500 euro al mese, a seconda della sede di destinazione e delle condizioni locali.
Oltre allo stipendio base, sono previste ulteriori indennità per:
- Figli a carico
- Coniuge a carico
- Contributo per l’affitto di un’abitazione all’estero
Sommando tutte le componenti della retribuzione, un docente all’estero può arrivare a percepire fino a 5.000 euro al mese.
Dove si può insegnare e procedura di selezione
Le scuole italiane all’estero sono suddivise in quattro aree linguistiche: inglese, francese, tedesca e spagnola. Il bando per insegnare all’estero viene pubblicato annualmente dal MAECI sulla Gazzetta Ufficiale.
I documenti richiesti per la candidatura includono:
- Certificazione linguistica B2
- Attestato di formazione interculturale
- Dichiarazione dei titoli posseduti sotto forma di autocertificazione
La selezione si basa su una valutazione dei titoli (massimo 20 punti) e su un colloquio orale (fino a 60 punti).
Un’alternativa: insegnare l’italiano all’estero
Se l’insegnamento nelle scuole italiane all’estero non fa per te, un’altra opzione interessante è l’insegnamento della lingua italiana come L2. Questa opportunità si concretizza attraverso:
- Corsi di lingua e cultura italiana organizzati da istituti italiani di cultura e associazioni private.
- Lettorati di italiano presso le università straniere.
In questi casi, la selezione pubblica non è sempre necessaria, rendendo l’accesso possibile anche per docenti non di ruolo, ampliando così le prospettive di carriera internazionale.
Le info
Il link al sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
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