Si sta cercando di avviare i corsi Indire prima del nono ciclo del TFA per permettere ai triennalisti di scegliere quale percorso intraprendere. Tuttavia, la definizione dei calendari dipenderà dalle decisioni ministeriali.
Per le classi di concorso già sature, come il sostegno nel centro-sud, saranno stanziati posti in misura ridotta. Sebbene la territorialità dei corsi online non sia vincolata, si sta cercando di distribuire le iscrizioni in base alla reale necessità di docenti specializzati. Per il sostegno nella scuola secondaria di secondo grado (ADSS) sono stati stimati circa 9.572 posti a livello nazionale. La disponibilità è maggiore per la scuola primaria e la secondaria di primo grado.
Per partecipare ai corsi INDIRE per la primaria è necessario possedere il titolo di accesso per l’ordine di scuola in cui si desidera specializzarsi. Al momento, la normativa non lo specifica chiaramente, ma si sta lavorando per un chiarimento ufficiale.
I docenti di ruolo sul sostegno nella primaria potranno accedere ai corsi Indire per le superiori solo se hanno maturato tre anni di servizio sul secondo grado negli ultimi cinque anni.
Ogni anno di servizio deve essere valido secondo i criteri ministeriali, ovvero con almeno 180 giorni di servizio o un servizio continuativo dal 1° febbraio fino agli scrutini. L’accesso per i triennalisti sarà libero, con priorità a chi ha maturato più anni di servizio negli ultimi cinque. In caso di ulteriore parità, si darà precedenza ai candidati più giovani.
I docenti con un TFA su un grado e tre anni di servizio su quel grado non potranno accedere ai corsi Indire per un altro grado. Inoltre, il requisito dei tre anni di servizio negli ultimi cinque anni è una scelta normativa e non è prevista alcuna modifica.
I docenti di ruolo su materia, utilizzati sul sostegno senza specializzazione per più di cinque anni, potranno accedere ai corsi Indire se hanno almeno tre anni di servizio sul sostegno nello stesso grado di scuola negli ultimi cinque anni.
Chi ha ricevuto un rigetto per il riconoscimento del titolo estero, secondo l’amministrazione, potrà partecipare ai corsi Indire. Tuttavia, i sindacati hanno chiesto un chiarimento ufficiale, poiché sembra irragionevole ammettere chi ha già ricevuto un diniego. La questione potrebbe richiedere un intervento normativo.
Chi ha impugnato il rigetto del titolo estero potrebbe accedere ai corsi Indire solo rinunciando all’azione legale. L’obiettivo è sanare la situazione dei titoli esteri non ancora riconosciuti, evitando ulteriori contenziosi.
Al momento, non sono previste modifiche per chi non ha i 120 giorni di servizio, anche se questa possibilità potrebbe essere valutata per un futuro ciclo.
I docenti che completano i corsi INDIRE verranno inseriti nella prima fascia GPS sostegno per il grado di scuola in cui hanno conseguito la specializzazione.
I corsi Indire organizzati dalle università saranno equivalenti al TFA, in quanto rilasceranno una specializzazione universitaria. I corsi Indire gestiti direttamente da Indire, invece, rilasceranno un titolo valido solo in Italia, basato su crediti ECTS anziché CFU.
Non è ancora chiaro se ci sarà una differenza di punteggio tra il TFA e i corsi Indire nelle graduatorie GPS. La questione è stata sollevata, ma manca ancora una risposta ufficiale.
Chi non supera il percorso Indire e ha rinunciato al contenzioso per il titolo estero dovrà seguire un altro percorso di specializzazione, come il TFA. Tuttavia, chi è già in GPS con riserva rimarrà comunque in GPS con riserva, anche se non supera il percorso Indire.