Dal 1° luglio 2025, la seconda tranche sarà erogata, portando l’importo complessivo al 1% del salario, includendo anche la quota precedente. Sebbene l’1% possa sembrare un miglioramento, rimane comunque insufficiente a contrastare l’aumento del costo della vita, che pesa ogni giorno di più sulle spalle dei lavoratori pubblici.
Nonostante l’indennità di vacanza contrattuale sia un segno di attenzione, gli stipendi del personale scolastico restano tra i più bassi della pubblica amministrazione. Questo aumento, pur benvenuto, non è in grado di colmare il gap con gli altri settori pubblici e non tiene conto degli elevati tassi d’inflazione. Gli operatori scolastici, da anni, sollecitano un intervento che risponda alle reali esigenze economiche di chi lavora ogni giorno per formare le future generazioni.