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Indennità di trasferta per il personale scolastico fuori sede: la proposta di Anief contro l’inflazione e il caro vita

Anief propone un’indennità di trasferta di 1.000 euro per i docenti e il personale ATA fuori sede, un incentivo economico per contrastare il caro vita

Docenti fuorisede

Con l’aumento del costo della vita, il sindacato Anief propone l’introduzione di un’indennità di trasferta per docenti e personale ATA fuori sede, un incentivo economico che potrebbe raggiungere i 1.000 euro per circa 200.000 lavoratori. La misura, secondo il presidente nazionale Marcello Pacifico, sarebbe un passo necessario per garantire dignità e decoro al personale scolastico, affrontando le difficoltà causate dall’inflazione.

Indennità di trasferta: la proposta concreta di Anief

L’indennità di trasferta rappresenterebbe un sostegno concreto per il personale scolastico che, lavorando lontano da casa, è particolarmente colpito dal caro-vita. Secondo Pacifico:

  • Gli stipendi del personale scolastico hanno perso potere d’acquisto negli ultimi anni, con una riduzione di circa 6.000 euro rispetto ad altri lavoratori pubblici.
  • L’indennità potrebbe essere integrata nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), attingendo a risorse già disponibili nel bilancio pubblico.

Il sindacato sottolinea che questa misura rappresenterebbe un “ristoro minimo” per i dipendenti fuori sede, simile a quanto già previsto per il personale scolastico delle piccole isole.

Le risorse disponibili

Anief identifica diverse fonti di finanziamento per coprire l’indennità di trasferta:

  1. Fondi per la continuità didattica: 152,5 milioni di euro stanziati dalla Legge 118/2024.
  2. Fondi già previsti nel CCNI: 30 milioni di euro previsti dalla Legge 205/2017 (art. 1, cc. 592-593bis).
  3. Bonus isole: 3 milioni di euro previsti dalla Legge 234/2021 (art. 1, c. 770).
  4. Welfare scolastico: risorse indicate nella Legge di Bilancio 2024 (art. 1, cc. 124-125).

Complessivamente, queste risorse potrebbero essere destinate a circa 200.000 dipendenti scolastici, con un importo massimo di 1.000 euro per ciascun lavoratore.

Le criticità e i benefici dell proposta

Problemi affrontati

  • Costo elevato della vita: Il personale scolastico fuori sede deve affrontare spese aggiuntive, come l’affitto o il mantenimento di una seconda casa.
  • Disuguaglianza salariale: La perdita di potere d’acquisto ha penalizzato i dipendenti della scuola rispetto ad altri settori della pubblica amministrazione.

Vantaggi della misura

  • Supporto economico diretto: L’indennità di trasferta rappresenterebbe un aiuto concreto per affrontare le spese aggiuntive.
  • Incentivo alla continuità didattica: Migliorare le condizioni economiche potrebbe favorire la permanenza del personale nella stessa sede.

L’indennità di trasferta per il personale fuorisede garantirebbe più equità salariale

La proposta di Anief di introdurre un’indennità di trasferta per i docenti e il personale ATA fuori sede è un’iniziativa che mira a mitigare gli effetti dell’inflazione e a garantire maggiore equità salariale. Con le risorse economiche già disponibili, questa misura potrebbe essere integrata nel CCNL, fornendo un sostegno essenziale a chi lavora lontano dalla propria residenza e contribuendo al miglioramento delle condizioni lavorative nel settore scolastico.

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