Nel 2022, su richiesta dell’ANCI, il governo aveva istituito un fondo di 100 milioni di euro. Questi fondi, servivano per sostenere i Comuni nella gestione dei servizi di assistenza scolastica. Ma questa cifra è risultata ben al di sotto delle necessità. La legge di Bilancio 2025, inoltre, ha ridotto il Fondo Unico per l’inclusione delle persone con disabilità, tagliando oltre 100 milioni di euro.
L’ANCI ha presentato degli emendamenti al disegno di legge, chiedendo un incremento significativo del fondo. Secondo la sindaca di Bergamo, deve raggiungere i 700 milioni di euro per consentire ai Comuni di adempiere agli obblighi previsti dalla legge. In assenza di queste risorse aggiuntive. Carnevali ha avvertito, la legge sull’inclusione scolastica rischia di non avere alcun impatto concreto. Questo penalizzerà gli studenti con disabilità e le loro famiglie.
La sfida per il sistema scolastico italiano è quindi doppia. Deve garantire che la legge promuova effettivamente l’inclusione, e anche, assicurare che le risorse siano sufficienti per tradurre le intenzioni legislative in azioni concrete. Il rischio di un fallimento di questa importante riforma è un tema che necessita di una rapida soluzione. Senza una risposta adeguata da parte delle istituzioni, la sostenibilità del sistema di inclusione scolastica potrebbe diventare una sfida insormontabile per i Comuni.