L’inchiesta ha svelato come una rete di connivenze tra personale universitario e dirigenti dell’ASP coprisse le irregolarità. L’ex rettore Giovambattista de Sarro, considerato il vertice del sistema, e altri nomi eccellenti, come il presidente della scuola di Farmacia Domenico Britti, figurano tra gli arrestati. Altri funzionari dell’ASP, tra cui Giuseppe Caparello, presidente dell’Ordine dei veterinari, avrebbero falsificato documenti per garantire finanziamenti pubblici all’ateneo, pari a oltre due milioni di euro. In cambio, i dirigenti dell’ASP avrebbero ottenuto favori personali: l’ammissione della figlia di uno di loro alla Scuola di Farmacia e incarichi retribuiti per i veterinari coinvolti nelle ispezioni. Questo sistema, descritto dagli investigatori come un “circolo vizioso”, garantiva che le violazioni rimanessero nascoste.
Gli arresti e le sospensioni coinvolgono 11 persone, mentre altri 33 individui sono indagati, tra cui il presidente della Federazione Italiana di Cardiologia Ciro Indolfi. Gli avvisi di garanzia e le intercettazioni hanno spinto molti a collaborare, rivelando dettagli inquietanti sulle dinamiche interne dell’ateneo e sull’uso improprio dei fondi pubblici. L’indagine rappresenta un duro colpo per l’immagine dell’Università della Magna Grecia, che ora si trova a fare i conti con il crollo di un sistema basato su abusi, frodi e omertà. Gli investigatori non escludono che quanto emerso finora sia solo la punta dell’iceberg, e ulteriori sviluppi potrebbero ampliare il quadro delle responsabilità.
Questo caso solleva interrogativi profondi sull’etica della ricerca scientifica e sulla gestione dei fondi pubblici nel sistema universitario italiano. Le atrocità inflitte agli animali, unite alla manipolazione di risorse pubbliche, rappresentano un doppio tradimento: nei confronti degli standard etici della scienza e delle aspettative della società. L’inchiesta della magistratura di Catanzaro si configura come un tentativo di fare chiarezza e giustizia, ma evidenzia anche la necessità di un controllo più rigoroso e trasparente nelle istituzioni accademiche. Le macerie lasciate da questo scandalo richiederanno tempo e interventi concreti per ricostruire la fiducia nel sistema.