sabato, 18 Gennaio 2025
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Inchiesta Università di Catanzaro: maltrattamenti agli animali e irregolarità amministrative, 11 arresti

Al centro di un’inchiesta l'Università della Magna Grecia di Catanzaro: sevizie sugli animali, irregolarità amministrative e abusi e frodi. 11 gli arresti.

L’Università della Magna Grecia di Catanzaro è al centro di un’inchiesta che ha portato alla luce pratiche di sevizie sugli animali, irregolarità amministrative e una rete di connivenze per coprire abusi e frodi. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza su mandato della Procura di Catanzaro, ha portato all’arresto di 11 persone tra docenti, veterinari e dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP), con accuse che vanno dall’associazione a delinquere al maltrattamento di animali, passando per truffa e falso.

Un sistema di abusi nei laboratori universitari: le atrocità sui topi al centro dell’inchiesta

Secondo le accuse, nei laboratori di ricerca dell’ateneo si perpetravano atrocità sui topi da laboratorio, decapitati senza anestesia, schiacciati contro i muri o lasciati in condizioni di grave sofferenza. Le gabbie erano sovraffollate, sporche e prive delle regolazioni necessarie di temperatura e illuminazione, rendendo impossibile qualsiasi sperimentazione scientifica affidabile. Nonostante ciò, gli animali venivano usati comunque per esperimenti, in violazione di ogni norma etica e legale. Le intercettazioni hanno rivelato una realtà surreale, con laboratori descritti come luoghi di degrado: mancavano armadietti per farmaci e dispositivi di sicurezza per stupefacenti, mentre medicinali veterinari venivano sostituiti con equivalenti per uso umano. In alcuni casi, ketamina e morfina sparivano misteriosamente, trasformando l’ambiente notturno in un vero e proprio “night club”.

Inchiesta Università di Catanzaro: una rete di omertà e malversazioni

L’inchiesta ha svelato come una rete di connivenze tra personale universitario e dirigenti dell’ASP coprisse le irregolarità. L’ex rettore Giovambattista de Sarro, considerato il vertice del sistema, e altri nomi eccellenti, come il presidente della scuola di Farmacia Domenico Britti, figurano tra gli arrestati. Altri funzionari dell’ASP, tra cui Giuseppe Caparello, presidente dell’Ordine dei veterinari, avrebbero falsificato documenti per garantire finanziamenti pubblici all’ateneo, pari a oltre due milioni di euro. In cambio, i dirigenti dell’ASP avrebbero ottenuto favori personali: l’ammissione della figlia di uno di loro alla Scuola di Farmacia e incarichi retribuiti per i veterinari coinvolti nelle ispezioni. Questo sistema, descritto dagli investigatori come un “circolo vizioso”, garantiva che le violazioni rimanessero nascoste.

Conseguenze e indagini in corso

Gli arresti e le sospensioni coinvolgono 11 persone, mentre altri 33 individui sono indagati, tra cui il presidente della Federazione Italiana di Cardiologia Ciro Indolfi. Gli avvisi di garanzia e le intercettazioni hanno spinto molti a collaborare, rivelando dettagli inquietanti sulle dinamiche interne dell’ateneo e sull’uso improprio dei fondi pubblici. L’indagine rappresenta un duro colpo per l’immagine dell’Università della Magna Grecia, che ora si trova a fare i conti con il crollo di un sistema basato su abusi, frodi e omertà. Gli investigatori non escludono che quanto emerso finora sia solo la punta dell’iceberg, e ulteriori sviluppi potrebbero ampliare il quadro delle responsabilità.

Una ferita aperta per il mondo accademico

Questo caso solleva interrogativi profondi sull’etica della ricerca scientifica e sulla gestione dei fondi pubblici nel sistema universitario italiano. Le atrocità inflitte agli animali, unite alla manipolazione di risorse pubbliche, rappresentano un doppio tradimento: nei confronti degli standard etici della scienza e delle aspettative della società. L’inchiesta della magistratura di Catanzaro si configura come un tentativo di fare chiarezza e giustizia, ma evidenzia anche la necessità di un controllo più rigoroso e trasparente nelle istituzioni accademiche. Le macerie lasciate da questo scandalo richiederanno tempo e interventi concreti per ricostruire la fiducia nel sistema.

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