Intanto il Premier Conte inizia a dialogare con i Governatori delle Regioni per ‘arginare’ le loro forti critiche su come garantire realmente la piena sicurezza degli studenti, degli insegnanti e di tutto il personale scolastico del Paese.
Il tema dei trasporti sarà oggetto di confronto oggi pomeriggio durante l’incontro previsto a Palazzo Chigi in cui saranno presenti i Governatori delle Regioni, il ministro agli Affari Regionali, il ministro all’Istruzione, quello della Salute, il ministro dei Trasporti e il commissario per l’Emergenza Arcuri. Su questo argomento sono arrivate nelle ore scorse anche le prime indicazioni del CTS:
Resta chiaro che queste nuove indicazioni dovranno essere condivise con i Presidenti di Regione che tra l’altro sono assolutamente contrari a queste direttive, pronti a dare battaglia a questo governo su tutti i fronti.
Il Governatore della Liguria Toti su questo argomento dichiara: “Chiederemo al governo chiarimenti sui tempi dell’assegnazione del personale aggiuntivo di cui ci è stato assicurato il raddoppio, sui tempi di consegna dei banchi monoposto e delle mascherine. Ma noi diciamo no all’uso della mascherina durante la lezione. Il governo dovrà esprimersi in via definitiva e non l’ha ancora fatto“.
Nella giornata di ieri sono giunte anche le dichiarazioni della vice ministra all’Istruzione Anna Ascani: “Con le attuali regole riusciremo dare risposta alle aspettative degli studenti e delle famiglie“. E continua: “Non possiamo permetterci passi falsi nel trasporto e dall’altra parte dobbiamo garantire agli enti locali la possibilità di sostenere i costi aggiuntivi“, chiarisce Ascani.
Anche la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, assicura in queste ore, quasi a voler presagire una decisione drastica ma non del tutto priva di fondamento, che “in caso di quarantena sarà data la possibilità ai genitori di restare a casa con i figli“.
Infine il Partito Democratico punta i piedi è pretende dall’esecutivo la riattivazione dei presidi medici e di vigilanza sanitaria all’interno delle scuole, con l’assegnazione di un pediatra di comunità ogni 8 piccole strutture scolastiche da 0-6, oltre che un medico per ogni scuola autonoma.