Oltre 20.000 posti rimarranno vacanti, aumentando il numero di lavoratori precari, con 8.000 posti in meno rispetto all’anno precedente. La situazione rappresenta un’autentica emergenza, in particolare per i posti in organico di diritto che continuano a ridursi, compromettendo la funzionalità del servizio scolastico.
A questi numeri si aggiungono ulteriori 1.000 posti destinati ai comandi presso le amministrazioni periferiche (Ambiti Territoriali, USR, etc.), come previsto dal DL 71/2024. Questa situazione evidenzia le scelte ragionieristiche che alimentano la precarietà nelle scuole: molti istituti hanno solo un collaboratore scolastico e devono far fronte a segreterie sempre più complesse, oltre agli assistenti tecnici del primo ciclo privi di un profilo chiaro che prestano servizio in più istituti.
È fondamentale intervenire con un piano straordinario di immissioni in ruolo per tutti i posti vacanti e disponibili e ampliare l’organico per stabilizzare anche quello aggiuntivo.