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Il rischio suicidario tra gli insegnanti: una realtà ignorata

Rischio suicidario tra gli insegnanti: un'indagine svela dati allarmanti e propone interventi per tutelare la salute dei docenti.

Rischio suicidario

Uno studio condotto dal dottor Vittorio Lodolo D’Oria evidenzia come gli insegnanti siano tra le categorie professionali più esposte al rischio suicidario. Nonostante ciò, il fenomeno rimane poco considerato dalle istituzioni e dall’opinione pubblica, che tende a sottovalutare le difficoltà psicologiche della professione docente.

La sofferenza psicologica degli insegnanti: un problema globale

Diversi studi condotti in Francia e nel Regno Unito tra il 2005 e il 2012 hanno dimostrato che gli insegnanti sono tra le categorie più a rischio suicidio. Questo dato contrasta con lo stereotipo diffuso di una professione caratterizzata da orari ridotti e lunghi periodi di ferie. Il problema non riguarda solo un livello scolastico specifico, ma si estende a tutto il comparto dell’istruzione, dall’infanzia alla secondaria.

L’assenza di dati ufficiali in Italia

In Italia non esistono statistiche ufficiali sui suicidi per categoria professionale. Tuttavia, secondo l’Istat, i dati sui suicidi tendono a essere sottostimati a causa della reticenza delle famiglie nel rendere pubblico l’accaduto. Per colmare questa lacuna, il dottor Lodolo D’Oria ha condotto un’indagine attraverso una ricerca web su notizie di cronaca locale e nazionale.

Le differenze di genere

La letteratura scientifica internazionale mostra che gli uomini si suicidano quattro volte più delle donne, mentre le donne tentano il suicidio con una frequenza quattro volte superiore rispetto agli uomini. Applicando questi dati al contesto italiano, dove l’83% del corpo docente è costituito da donne, emerge un quadro preoccupante.

Metodologia della ricerca

L’indagine ha analizzato i suicidi tra gli insegnanti italiani nel periodo 2014-2024, escludendo i tentati suicidi, raramente riportati dai media. Per ogni caso individuato, sono stati raccolti dati relativi a:

  • Area geografica
  • Genere
  • Età
  • Condizione lavorativa
  • Livello di insegnamento

Risultati principali

Nel 2024 si sono registrati 10 suicidi tra gli insegnanti, confermando la tendenza stabile dell’ultimo decennio (110 suicidi totali, media di 10 l’anno). Il 2017 ha rappresentato un’eccezione con un’impennata significativa dei casi, senza però spiegazioni documentate.

La distribuzione geografica evidenzia una maggiore incidenza al Sud e Isole (64), seguita dal Nord (24) e dal Centro (22). La suddivisione per genere mostra 45 uomini e 65 donne, nonostante la netta prevalenza femminile nella professione. L’età media dei docenti deceduti è di 51 anni, scendendo a 48 per quelli ancora in servizio.

Per livello di insegnamento, i casi si suddividono così:

  • Infanzia: 14
  • Primaria: 31
  • Secondaria I grado: 27
  • Secondaria II grado: 38

Interventi proposti

Il dottor Lodolo D’Oria ha avanzato sei proposte per la tutela della salute psicologica dei docenti:

  • Studio epidemiologico retrospettivo: analisi dei dati sulle inidoneità lavorative per valutare l’incidenza del problema.
  • Formazione docenti e dirigenti scolastici: sensibilizzazione sui rischi professionali e sulla prevenzione.
  • Formazione specifica per dirigenti scolastici: formazione su accertamenti medico-legali e tutela del personale.
  • Sportello medico-legale: assistenza ai DS per le incombenze legali legate alla salute degli insegnanti.
  • Maggiori responsabilità ai dirigenti scolastici: evitare interferenze dell’Autorità Giudiziaria nei casi di presunti maltrattamenti scolastici.
  • Riforma delle politiche previdenziali: considerare la salute professionale nella regolamentazione delle pensioni.

L’indagine evidenzia un problema grave e ancora sottovalutato. L’assenza di dati ufficiali e il persistere di stereotipi rendono difficile affrontare adeguatamente il disagio psicologico dei docenti. Implementare gli interventi proposti potrebbe essere un primo passo verso una maggiore tutela della categoria.

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