L’iter ufficiale per diventare insegnante di sostegno prevede tre fasi: una prova preselettiva, un esame scritto e un colloquio orale. Tuttavia, esistono realtà che forniscono certificazioni false, permettendo a chi non supera le selezioni di ottenere comunque i titoli necessari.
Le organizzazioni che gestiscono questo mercato nero operano tramite esami pilotati o, in alcuni casi, senza alcuna prova effettiva. Il problema diventa ancora più grave quando si tratta di sostegno: gli studenti con disabilità rischiano di essere seguiti da docenti privi delle competenze adeguate, compromettendo la qualità dell’istruzione.
Molti aspiranti insegnanti, spinti dalla disperazione, finiscono nelle mani di agenzie che offrono titoli apparentemente validi. “Non avevo superato la preselettiva del TFA e cercando alternative ho trovato diverse agenzie che proponevano percorsi esteri”, racconta un testimone. “Utilizzano loghi ministeriali per sembrare affidabili e promettono un riconoscimento del titolo, ma in realtà continuano a chiedere soldi per procedure inesistenti. Alla fine, ci si trova con un certificato inutile e senza garanzie.”
L’inchiesta “La Cattiva Scuola” ha portato alla luce queste pratiche, evidenziando una realtà preoccupante: la mancanza di controlli efficaci e la proliferazione di sistemi paralleli che premiano chi paga, a discapito della qualità dell’insegnamento e della giustizia sociale.