La preside Lucia Sorce ha accolto con interesse la proposta dei bambini, considerando l’idea come un’opportunità di insegnamento civico. Invece di prendere una decisione unilaterale, ha deciso di organizzare un referendum che coinvolgesse tutti gli studenti della scuola. In questo modo, ogni bambino, dai più piccoli ai più grandi, ha la possibilità di esprimere la propria opinione su un tema che li riguarda direttamente. Questo referendum non solo permette di decidere sul grembiule, ma diventa anche un’occasione per comprendere come funzionano i processi democratici e partecipativi.
L’organizzazione del voto è stata curata dagli stessi bambini, che hanno allestito urne di cartone e preparato schede elettorali con immagini, per facilitare anche la partecipazione dei più piccoli, che non hanno ancora dimestichezza con la lettura. Ogni fase del processo è stata spiegata dalla preside, che ha paragonato il regolamento scolastico alla Costituzione della scuola, sottolineando l’importanza di seguire un iter preciso per modificare una regola. Gli studenti, quindi, hanno potuto vivere in prima persona l’esperienza della democrazia, imparando come una legge venga modificata attraverso il consenso della comunità.
Nel frattempo, le due classi quarte che hanno avviato la proposta stanno già testando una versione sperimentale del cambiamento. Gli studenti hanno infatti iniziato a portare il grembiule nello zaino e a indossarlo solo nei momenti indicati nella loro lettera: durante il pranzo in mensa, le lezioni di arte e le attività all’aperto. Questo esperimento servirà a capire se la proposta sia effettivamente praticabile e soddisfacente per tutti.
L’iniziativa dell’Istituto Comprensivo Rita Borsellino offre un esempio concreto di come la scuola possa diventare un laboratorio di democrazia, dove gli studenti non solo apprendono i contenuti didattici, ma anche i principi fondamentali della partecipazione attiva nella società. Il risultato del referendum sarà il prossimo passo in questo interessante percorso educativo