Un’aula di tribunale ha confermato la sospensione di un docente dell’Istituto tecnico industriale Leonardo da Vinci di Firenze, accusato di molestie ai danni di diversi studenti. Il professore, che aveva fatto ricorso per revocare la sospensione, ha visto la sua richiesta respinta.
Cosa è successo?
L’anno scolastico passato 2023/2024, il docente, in servizio presso un altro istituto fiorentino, si sarebbe macchiato di comportamenti inopportuni, rivolgendo domande di natura intima a otto studenti e compiendo atti di sfioramento su alcuni di loro.
Le prime denunce sono arrivate da tre studenti, che hanno raccontato ai genitori e al preside di aver subito molestie fisiche. A seguito di queste segnalazioni, sono emersi altri casi simili.
Il giudizio del tribunale
Il tribunale ha ritenuto provati i fatti, sottolineando la gravità e la reiterazione dei comportamenti del docente. L’insegnante avrebbe creato un clima di disagio e paura all’interno della classe, ponendo domande personali e intime che non avevano alcuna giustificazione didattica.
Il ruolo dei compagni
Un aspetto fondamentale di questa vicenda, è il coraggio dimostrato da alcuni studenti che, testimoniando contro il docente, hanno contribuito a far emergere la verità.
Il loro esempio è fondamentale per incoraggiare altri ragazzi e ragazze a denunciare eventuali comportamenti inappropriati e a non subire in silenzio.
Le conseguenze
Oltre alla sospensione, il docente rischia ora un processo penale per le accuse a suo carico. L’ufficio scolastico ha avviato un procedimento disciplinare che potrebbe portare alla sua destituzione dall’insegnamento.
Un caso che deve far riflettere
Questa vicenda pone l’accento sulla necessità di creare ambienti scolastici sicuri e protetti,
dove gli studenti si sentano liberi di esprimere le proprie preoccupazioni senza paura di ritorsioni.
È fondamentale che le istituzioni scolastiche adottino misure efficaci per prevenire e contrastare queste situazioni e che gli studenti siano incoraggiati a denunciare qualsiasi comportamento inappropriato.