“Come è sempre stato, quello che accade fuori accadrà dentro il Parlamento“, ha dichiarato a Rai radio 1 il presidente della Camera Roberto Fico. Ha equiparato il Parlamento a un luogo di lavoro e “le regole che varranno fuori varranno anche per la Camera“.
Prima dell’approvazione dell’ultimo decreto sul Green Pass, la certificazione verde era necessaria ai parlamentari solo per accedere nelle Aule Parlamentari e in quelle delle commissioni, ma non per entrare e stanziare nei luoghi comuni, come per esempio la mensa. Proprio per questo motivo sono state tante le polemiche che finalmente, dopo la decisione del governo, cesseranno di esistere.
Tutti d’accordo tra i parlamentari? No, molti sono contrari e si rifiuteranno di esibirlo.
Tra questi, sia alla Camera che Senato, c’è il senatore Gianluigi Paragone, il quale dichiara: “Non esibirò alcun Green pass per entrare in Parlamento”. E poi ha aggiunto: “Il Parlamento non è un luogo di lavoro. Se entriamo dentro questa logica, allora vuol dire che il Parlamento lo possiamo tranquillamente chiudere“.
Della stessa opinione anche il leghista Claudio Borghi che ha annunciato tramite un tweet persino un ricorso alla Corte Costituzionale contro l’obbligo del Green Pass per i parlamentari.