Green Pass, ‘pasticcio’ Bianchi: FLC CGIL chiede chiarezza su alcune criticità, ecco quali

FLC CGIL critica sul pasticcio Green Pass. Più chiarezza sugli aspetti relativi al rientro a scuola in sicurezza. Non si escludono iniziative

Sindacati
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Dopo le richieste di chiarezza avanzate nelle settimane scorse dal sindacato FLC CGIL circa le criticità in fatto di sicurezza per il rientro a scuola, oggi lo stesso sindacato della scuola parla di ‘pasticcio’ Green Pass.

Il Pasticcio del Green Pass? Tutta colpa del ministro Bianchi per la sua incapacità di risolvere le criticità nelle scuole

La colpa di quanto successo ieri in commissione alla Camera (la bocciatura sull’emendamento Green Pass per i voti contrari della Lega) a quanto pare sarebbero attribuibili solo al ministro Bianchi per la sua evidente incapacità di fornire nei tempi adeguati tutte le risposte alle tante domande circa le criticità emerse in questi giorni sul Certificato vaccinale e non solo.

FLC CGIL critica aspramente il ministro Bianchi, reputandolo di fatto incapace di chiarire alcuni interrogativi e tante perplessità sul Piano di sicurezza per il rientro a scuola. Le scuole sono state lasciate sole – sostiene FLC CGIL – nella complicata gestione delle prevedibili problematiche, “fondata su misure non preliminarmente testate, con la grave assenza di indicazioni univoche e corrette da parte del ministero dell’Istruzione“. Questa, in sintesi la critica maggiore mossa dal sindacato al titolare del Dicastero di Viale Trastevere.

Nelle settimane scorse la FLC CGIL aveva posto una serie di domande pervenute direttamente dalle istituzioni scolastiche del Paese. In particolare, le maggiori perplessità sono state puntigliosamente raccolte direttamente dai responsabili di plesso, gli stessi che quotidianamente vivono i problemi a scuola. Ma queste domande, sfortunatamente non hanno mai ricevuto le adeguate risposte dal ministro Bianchi, financo durante “l’inutile conferenza di servizio” svoltasi qualche giorno fa.

Le domande senza risposta di FLC CGIL sul rientro a scuola in sicurezza

Facciamo dunque un po’ di chiarezza. Ecco a quali domande il ministro non ha mai dato risposta:

  • Quali sono gli istituti contrattuali da applicare al personale neo assunto in ruolo o supplente annuale privo di Green Pass, se non si perfeziona il loro rapporto di lavoro con la presa di servizio?
  • Quali le determinazioni del dirigente scolastico al rifiuto del personale ad esibire il Green Pass?
  • Come risolvere le problematiche dei lavoratori fragili non vaccinabili che non sono riusciti ad avere la certificazione medica di esenzione?
  • Come gestire le posizioni di chi dimostra di essere in regola con la vaccinazione nei tempi previsti dalla norma ma non ha ottenuto la registrazione sulla piattaforma del ministero della salute?
  • Quali saranno le procedure per le supplenze, all’inizio delle lezioni quando, specie nei comprensivi, sarà necessario individuare ogni giorno decine di supplenti temporanei per assicurare l’immediata sostituzione degli assenti?
  • I soggetti esterni che, a diverso titolo, accedono agli edifici scolastici per le attività di assistenza specialistica, supporto al servizio mensa, esperti coinvolti nei progetti del piano estate, sono obbligati al possesso ed esibizione del Green Pass?

A queste problematiche bisognerebbe aggiungere anche altre domande su tutti quegli aspetti legati alla riapertura della scuola nella massima sicurezza. Per esempio la tematica della gestione del personale covid, il cui stanziamento risulta largamente inadeguato per i limiti temporali (30 dicembre) e le rigidità di utilizzo imposti dal DL Sostegni bis.

“Valuteremo insieme con le altre organizzazioni sindacali rappresentative del personale della scuola quali iniziative assumere a tutela della salute e della funzionalità del sistema di istruzione”, conclude il sindacato.

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