Quello che si vuole evitare è il ricorso generalizzato al giudice amministrativo in corso d’anno
“Si stanno validando le domande – scrive la UIL – con punteggi attribuiti sulla base di dichiarazioni personali (autocertificati) che potrebbero, quindi, avere margini di errori, anche per effetto di una nuova normazione peraltro oggetto di ripetute interpretazioni e modifiche anche in itinere. Non consideriamo gli eventuali titoli falsi o inesistenti che saranno oggetto di verifica nel momento dell’assunzione, già questo sarà un problema, ma successivo.
Oggi, a differenza che negli anni passati, non sono previste graduatorie provvisorie che avrebbero consentito di sanare eventuali situazioni di criticità e i candidati hanno solo la possibilità di adire il giudice.
Al momento il singolo candidato non conosce il suo punteggio e sarà difficile orientarsi senza neanche l’assistenza dei sindacati che non hanno accesso ad informazioni e alle graduatorie.
Per questo motivo la UIL ha proposto una proroga, per testare il risultato di una procedura totalmente nuova e che riguarda personale che insegna da diversi anni insieme con nuovi aspiranti, magari alla prima esperienza, qualche giorno per poter effettuare le verifiche necessarie ad avere graduatorie “pulite” e subito dopo procedere al conferimento delle supplenze.
Quello che si vuole evitare è il ricorso generalizzato al giudice amministrativo in corso d’anno, cosa che creerebbe infiniti problemi che andrebbero ad aggiungersi a quelli che potrebbe causare una ripresa del COVID. Per questo sarebbe utile e opportuno, nel confronto con gli Uffici Scolastici Regionali, agire in sede di informativa sindacale, verificare l’azione di validazione che risente della mancanza di personale sufficiente e del noviziato su una procedura innovativa. Sbagliare , in questo caso, significa il caos totale da cui non si uscirebbe facilmente. Si tratta del destino lavorativo di personale precario già penalizzato per la mancanza della stabilizzazione. “