Il grido d’allarme viene lanciato dai sindacati della scuola. Secondo le loro stime infatti mancherebbero oltre 200mila ruoli che dovrebbero essere occupati dai supplenti attraverso le nuove graduatorie provinciali e quelle d’Istituto.
Le cause, come abbiamo avuto il modo di sottolineare, andrebbero ricercate nella molte di pensionamenti (con quota 100) e nel ritardo dei concorsi ordinari e straordinari programmati e annunciati da tempo. Questo mixer ha portato ‘consapevolmente’ a questa situazione gravissima. Queste anomalie legate alla carenza degli organici portano come conseguenze dirette e indirette a delle patologie nell’ambito dell’inclusione per gli alunni che necessitano un aiuto maggiore, come appunto il sostegno di un insegnante ad hoc.
Spiega Pino Turi, segretario della Uil scuola, in tal senso che in Lombardia rimarranno scoperti quasi 2mila posti sul sostegno nelle scuole secondarie di primo grado (scuole medie). La stessa cosa avverrà in Emilia Romagna, nel Veneto e in Puglia. Il caso della Campania è emblematico: resteranno vuote il 50% dei posti di sostegno.
La procedura della chiamata veloce, voluta dalla ministra Azzolina, purtroppo si è dimostrata in queste ore un vero e proprio flop; la volontà di rimanere nella propria città/Provincia di residenza è più forte della voglia di andare a lavorare fuori a qualunque costo. Dunque, il precariato aumenta in maniera esponenziale e il problema della supplentite, volente o nolente, resta di fatto drammaticamente irrisolto.