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Governo giallo-rosso: continua il confronto con i veti PD

Per Zingaretti e per il Partito Democratico la trattativa per un nuovo governo giallo-rosso è tutta in salita. Il Conte bis sarebbe ad oggi l’unico ostacolo

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Per Zingaretti e per il Partito Democratico la trattativa per un nuovo governo giallo-rosso è tutta in salita. Il Conte bis sarebbe ad oggi l’unico ostacolo entro martedì prossimo tra le due forze politiche per dare il via ad una vera e concreta piattaforma programmatica.

Il nodo Conte ancora non si scioglie: governo giallo-rosso sempre più in bilico

Il segretario dei Dem mette un freno alle voci di queste ore sulla trattativa quasi in porto con il M5S. Fissa anche alcuni punti per lui imprescindibili per l’intesa, ovvero il rispetto del mandato affidatogli dal partito a cominciare da un nome che non sia più quello di Conte. In forza a questo assioma lo stesso Zingaretti resta fermo e dichiara: “Dalla direzione ho avuto mandato per una svolta, dobbiamo costruire un programma

Nel frangente da varie parti del movimento pentastellato giungono diverse voci circa il dissenso per l’eventuale accordo con il partito democratico: “Non si aspetti il PD“, un vero grido di rabbia e di allarme nei confronti del partito di Renzi e della Booschi (considerati ancora gli acerrimi nemici sin da sempre). Ma il capo politico dei 5 Stelle (combattuto tra i due forni) rilancia: “La soluzione è Conte, il taglio dei parlamentari e la convergenza sugli altri 9 punti “. La situazione da questo punto di vista è in continuo work in progress.

Le due liste di prescrizione M5S: la lista bianca e quella nera

La novità più interessante però giunge in queste ore. I pentastellati avrebbero stilato due liste di prescrizione, una bianca e una nera (black list): nella prima compaiono i nomi del leader M5S che andrebbe al dicastero della Difesa, poi quello di Di Battista, di Patuanelli e anche di Fioramonti. La lista nera, invece, vengono posti seri veti nei confronti di un eventuale ingresso nel governo giallo-rosso a Renzi, a Lotti, alla Boschi, ad Orfini e anche alla Boldrini.

L’ala renziana del PD, infine, non pone nessun veto, anzi: da quello che si apprende in queste ore lo stesso ex premier fiorentino sarebbe favorevole alla formazione di un nuovo esecutivo anche con un ritorno a Palazzo Chigi del Prof. Avv. Giuseppe Conte.

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