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Giovani e la sedentarietà: il 54% delle scuole italiane è privo di palestre

La sedentarietà tra i giovani è una minaccia per la salute pubblica. L'assenza di strutture sportive adeguate nelle scuole evidenzia l'urgenza di un cambiamento.

Lo sport a scuola

La sedentarietà rappresenta oggi una delle maggiori sfide per il benessere delle nuove generazioni, influendo in modo diretto sulla qualità della loro vita e sulla sostenibilità del sistema sanitario italiano. Con quasi un bambino su cinque in sovrappeso o obeso, l’Italia si trova di fronte a una vera e propria emergenza sanitaria che rischia di compromettere non solo la salute fisica dei giovani, ma anche il loro sviluppo psicologico e sociale.

Dati allarmanti: un bambino su cinque in sovrappeso

In Italia, la diffusione del sovrappeso e dell’obesità tra i bambini raggiunge cifre preoccupanti. Secondo i dati presentati all’evento Salute in azione. Lo sport per un futuro sano e sostenibile, organizzato dal network PreSa e dalla Fondazione Mesit, quasi il 20% dei bambini tra 8 e 9 anni è in sovrappeso e il 9,8% soffre di obesità.

La relazione tra sedentarietà e problemi di salute è chiara: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inattività fisica è responsabile del 6% dei decessi globali, configurandosi come il quarto fattore di rischio per la mortalità. In Italia, l’impatto economico dell’inattività fisica si traduce in un costo sanitario di 1,3 miliardi di euro all’anno.

L’impatto economico positivo dello sport scolastico

Uno studio dell’Università di Milano Bicocca ha messo in evidenza come ogni euro investito nello sport scolastico possa generare un risparmio di 2-3 euro in costi sanitari diretti e indiretti. Questo dato rafforza l’idea che promuovere l’attività fisica sin dall’infanzia non rappresenta solo una misura sanitaria, ma un investimento per il futuro economico del Paese.

Marco Trabucco Aurilio, presidente della Fondazione Mesit, ha dichiarato: “Lo sport non è solo un’attività ricreativa, ma un’arma decisiva per migliorare la salute pubblica e garantire la sostenibilità del nostro sistema sanitario.”

Carenza di strutture sportive nelle scuole italiane

Nonostante l’importanza dell’attività fisica, il sistema scolastico italiano fatica a supportarla adeguatamente. Solo il 46% delle scuole dispone di palestre idonee, con una situazione particolarmente critica nel Mezzogiorno. Per far fronte a questa emergenza, il Governo ha stanziato 335 milioni di euro nel 2024, destinando il 72% di tali fondi alle regioni meridionali, dove le disparità infrastrutturali sono più marcate.

Educazione fisica: un’opportunità poco valorizzata

L’educazione fisica nelle scuole italiane è spesso sottovalutata, con appena due ore settimanali dedicate a questa disciplina. Questo è ben al di sotto delle raccomandazioni dell’OMS, che suggerisce un maggior impegno per promuovere il movimento tra i giovani.

Investire nello sport non significa soltanto migliorare la salute fisica dei bambini, ma anche favorire il loro benessere mentale e sociale. Gli esperti sottolineano che praticare sport aiuta a prevenire patologie croniche, migliorare la qualità della vita e promuovere valori come la disciplina e il lavoro di squadra.

Lo sport come leva per un futuro sostenibile

Promuovere l’attività fisica sin dall’infanzia non è solo una scelta sanitaria, ma una strategia per costruire una società più consapevole e sostenibile. L’investimento in strutture scolastiche, programmi di educazione fisica più ampi e una cultura dello sport potrebbe trasformare una generazione a rischio in una generazione più sana e produttiva.

L’Italia, con le sue tradizioni sportive e la sua attenzione alla salute pubblica, ha l’opportunità di diventare un modello virtuoso per il resto d’Europa. È tempo di agire, affinché i giovani di oggi possano crescere in un ambiente che li supporti nel costruire il proprio benessere e il futuro del Paese.

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