I docenti della classe di concorso 21/A, formati specificamente in geografia, sarebbero più idonei a trasmettere conoscenze approfondite sulla disciplina, ponendo attenzione alle sfide contemporanee come i cambiamenti climatici, la globalizzazione, la gestione delle risorse e la sostenibilità. Inoltre, una didattica più mirata consentirebbe agli studenti di acquisire una maggiore consapevolezza critica sulle dinamiche territoriali e geopolitiche.
L’interrogazione parlamentare ha riacceso il dibattito, ma resta da vedere se il Ministero dell’Istruzione accoglierà la proposta dell’AIIG. Un eventuale cambiamento normativo potrebbe ridisegnare l’insegnamento della geografia nelle scuole italiane, garantendo una formazione più solida e coerente con le esigenze del mondo attuale. Nel frattempo, il confronto tra istituzioni, docenti e associazioni proseguirà, con l’obiettivo di trovare una soluzione che valorizzi appieno la geografia come disciplina autonoma e fondamentale per la formazione degli studenti.