Secondo Pagano, l’inclusione reale non può prescindere da un adeguato sostegno economico. Gli attuali importi delle pensioni non sono sufficienti per garantire una vita dignitosa, lasciando molte famiglie in una condizione di difficoltà. Questo tema è stato centrale nel dibattito e ha rappresentato uno dei punti di partenza per la stesura della Carta di Solfagnano.
La ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha sottolineato la portata storica dell’evento. A margine della conferenza, ha dichiarato: “Oggi, tutti i Ministri del G7 hanno firmato la Carta di Solfagnano quale conferma di un impegno concreto su otto priorità a sostegno dell’inclusione e del diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale, economica, culturale e politica dei nostri Paesi”.
Locatelli ha ribadito che l’impegno non si esaurisce con la firma della Carta, ma rappresenta una promessa di azioni concrete per migliorare la vita delle persone con disabilità. La ministra ha evidenziato come questo impegno derivi da convinzioni profonde e valori condivisi tra le nazioni coinvolte.
La Carta di Solfagnano nasce dagli incontri tenutisi tra Assisi e Solfagnano e rappresenta un documento programmatico che individua otto priorità chiave per promuovere l’inclusività e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Queste priorità mirano a creare una società più equa e inclusiva, dove ogni persona possa partecipare attivamente alla vita sociale, culturale, economica e politica.
Vediamo nel dettaglio gli obiettivi principali elencati nella Carta:
Oltre a questi punti, la Carta di Solfagnano prevede altre azioni cruciali per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Tra queste:
La firma della Carta di Solfagnano segna un impegno concreto da parte delle potenze mondiali per migliorare la vita delle persone con disabilità. Tuttavia, la vera sfida sarà la messa in pratica di queste misure nei singoli paesi. Il documento fornisce una guida chiara, ma la sua efficacia dipenderà dalle azioni che i governi decideranno di intraprendere nei prossimi anni.
L’Italia, grazie alla partecipazione attiva di figure come Nazaro Pagano e la ministra Locatelli, ha dimostrato una forte volontà di affrontare le sfide legate alla disabilità, ma sarà necessario mantenere alta l’attenzione e assicurarsi che le parole si traducano in fatti concreti. La Carta di Solfagnano rappresenta quindi non solo un punto di partenza, ma un impegno a lungo termine per il futuro delle persone con disabilità.